Megalò chiuso per "ragioni di sicurezza" anche martedì

Il sindaco di Chieti Umberto Di Primio ordina ai gestori la chiusura. Acerbo: «E' il simbolo della speculazione»

Megalò chiuso per "ragioni di sicurezza" anche martedì

MEGALO' CHIUSO ANCHE MERCOLEDI' PER RAGIONI DI SICUREZZA. Il sindaco di Chieti Umberto Di Primio ha firmato l'ordinanza di chiusura del Centro Commerciale Megalò, in contrada Bracciarola, e dunque nei pressi del fiume Pescara, per ragioni di sicurezza. L'ordinanza ai gestori è stata motivata dal fatto che persistono ragioni di sicurezza per l'incolumità dei dipendenti e degli utenti della struttura commerciale più grande d'Abruzzo, che resterà chiuso nella giornata di mercoledì 3 dicembre.

POLEMICA UNA DIPENDENTE DELL'OUTLET VILLAGE. Una dipendente dell'Outlet Village di Città Sant'Angelo, che vuole restare anonima per ovvie ragioni, ci ha scritto: "Come mai mettono a rischio i dipendenti dell'Outlet Village di Città Sant'Angelo e non impongono di chiudere il centro commerciale seguendo esempio del Megalo. Se nn erro - scrive la ragazza - anche il fiume Saline rischia l'esondazione e allora perche non chiudono!!"

ACERBO: «LA PIOGGIA E’ NATURALE, LA SPECULAZIONE EDILIZIA NO». Secondo Maurizio Acerbo, consigliere regionale di Rifondazione Comunista, l’evacuazione del centro commerciale Megalò è «l’emblema delle responsabilità della politica abruzzese nel determinare una cementificazione selvaggia del territorio. Un mega centro commerciale realizzato in zona di esondazione con la realizzazione di un argine che non fa altro che accelerare il flusso delle acque verso Pescara». Mentre si evacua il Megalò sono al vaglio del comitato V.I.A presso la Regione Abruzzo due lotti di quel medesimo PRUSST. «Purtroppo - conclude un amareggiato Acerbo - la politica è al servizio dei costruttori e degli interessi speculativi, mentre il costo di questi ricorrenti disastri ricade sulla collettività». Il territorio va rispettato, sempre e comunque. Se si arriva a consumare il suolo in maniera scriteriato, prima o poi, la natura arriva a chiedere il conto che è sempre salatissimo

Marco Le Boeuf