Mascia dà l'Ok al referendum: «Si, ma i contenuti?»

Tiene banco in politica l'unione amministrativa tra Pescara, Montesilvano e Spoltore noto come 'La Grande Pescara'

Mascia dà l'Ok al referendum: «Si, ma i contenuti?»

REFERENDUM SU LA GRANDE PESCARA. I DUBBI DEL SINDACO MASCIA. «Dare la parola ai cittadini su decisioni strategiche destinate a modificare in maniera sostanziale il futuro dei nostri territori è sempre un segnale positivo, tuttavia in merito al Referendum sulla costituzione della Grande Pescara vanno chiariti, ora, diversi aspetti. Ovvero, prima di passare ai fatti, vorrei sapere, come sindaco di Pescara, ossia della città più grande coinvolta in tale processo di trasformazione, come si intende organizzare i servizi, quale tipo di decentramento operativo si intende attuare, e come si intendono ridistribuire le già esigue risorse oggi disponibili. Forse, prima di concepire ‘grandi’ concetti e grandi contenitori, andrebbero progettati anche i contenuti per dare quelle risposte concrete che poi i Comuni, a loro volta, sono chiamati a dare ai propri amministrati». Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia commentando la scelta di indire il Referendum sulla costituzione della Grande Pescara, con l’unificazione di Pescara, Montesilvano e Spoltore, in un’unica municipalità di 192mila abitanti. «Sicuramente dare la parola ai cittadini è sempre un momento di democrazia di estrema rilevanza, ma, prima di giungere al voto, vanno chiariti molti aspetti burocratico-pratico-amministrativi, aspetti con cui, una volta costituita la Grande Pescara, si troveranno a fare i conti in maniera diretta gli stessi sindaci, aspetti con cui chi non ha fatto una tale esperienza amministrativa non sempre ha dimestichezza – ha detto il sindaco Albore Mascia -. Ai grandi ‘pensatori’ che hanno ideato e redatto la magnifica iniziativa della Grande Pescara vorrei chiedere come intendono organizzare i servizi primari garantiti dai tre Comuni e in questo caso da ridistribuire e decentrare, per garantire piena equità di trattamento tra le territorialità a quel punto unificate. E ai promotori vorrei chiedere se poi, concretamente, tale iniziativa ci permetterà di entrare veramente nel novero delle Aree Metropolitane, o se sarà un ingresso puramente nominativo e identificativo che ci andremo ad auto-attribuire. E infine vorrei loro chiedere come intendono rapportarsi con la ridistribuzione di quelle risorse sempre più esigue che attendono ai nostri rispettivi bilanci. In altre parole, qualcuno che ha dimestichezza reale con tali problematiche pratiche dovrebbe tracciare l’eventuale percorso da seguire e da sottoporre ai cittadini al momento di votare a favore o contro la costituzione della Grande Pescara, quindi fatto il contenitore voglio vedere i contenuti prima di lanciarci in una simile avventura che poi porrà una lunga serie di problemi pratici da affrontare e che non dovranno ricadere sulla cittadinanza».

Redazione Independent