Luciano D'Alfonso, Matteo Renzi e la Perdonanza celestiniana ...

ll presidente del consiglio per la prima ha visitato la nostra regione per la prima volta lo scorso 24 agosto. E' stata scelta una data a caso oppure è scoppiata la pace col Faraone d'Abruzzo?

Luciano D'Alfonso, Matteo Renzi e la Perdonanza celestiniana ...

PERCHE' MATTEO DA FIRENZE E' VENUTO A L'AQUILA NEL GIORNO DELLA PERDONANZA? Eravamo off line (ovvero in vacanza) dunque non abbiamo potuto seguire il blitz aquilano del Presidente del Consiglio Matteo Renzi nel Capoluogo d'Abruzzo, città non ancora ricostruita - nonostante il miliardo di euro speso - e ferita aperta di un paese che fatica a trovare quel senso di unità nazionale perchè diviso da faide assurde e retropensieri atavici.

Detto ciò, ribadendo la nostra piu' sincera solidarietà ai manifestanti ai quali è stato impedito un civile dissenso, ci permettiamo di sottolineare un aspetto che non è un dettaglio e che, manco a dirlo è sfuggito a tutte le prime firme della Regione Abruzzo - di cui non facciamo nomi - ma non a noi di AbruzzoIndepdendent.it.

Come mai il presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana dal 22 febbraio 2014 e segretario del Partito Democratico, eletto alle elezioni primarie dell'8 dicembre 2013, ha deciso che finalmente era il momento di fare visita all'Abruzzo proprio nel giorno della Perdonanza Celestiniana?

E' notorio, infatti, che il 'Rottamatore' fiorentino non avesse in gran simpatia il 'Faraone d'Abruzzo' Luciano D'Alfonso, ritenuto uomo sì di partito ma anche apparato dell'Ancien Régime tanto da non meritare neppure una dichiarazione di supporto durante la campagna elettorale che lo incoronò vincitore, consegnando la Regione al Pd il 24 maggio 2014, nonostante lo sfavorevole (per loro) vento grillista.

Evidentemente qualcosa è cambiato e probabilmente, complice la supermediazione del Ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio, la visita di Matteo I da Firenze nel Giorno dell'Indulgenza Plenaria, quando attraverso il passaggio nella sacra porta della Basilica di Santa Maria di Collemaggio tutto viene perdonato, ha rappresentato anche un simbolico perdono tra due fuoriclasse della politica italiana.

Entrambi, sia Matteo Renzi che Luciano D'Alfonso, non hanno mai perso una competizione elettorale e forse il primo, avvertendo un pericolo dalle strepitose capacità relazionali del secondo, ha tentato di emarginarlo finchè ha potuto o almeno questa è la nostra impressione.

Detto ciò dal 24 agosto scorso l'autostrada (dei Parchi) Roma-Firenze-Manoppello ha preso anche l'alta velocità aprendo, di fatto, una pagina nuova della storia d'Abruzzo e dei protagonisti di questo articolo.

Inultile dire, dunque, che la questione Gerosolimo-Mazzoca-Di Matteo verrà risolta con una bella Bolla Papale come insegnò nel 1294 Pietro da Morrone, quello che consacratosi al soglio pontificio disse la celebre fraze: "O Signore, rendimi casto. Ma non adesso" .

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