La nuova stagione della Vita Indipendente riparte con 35 milioni

La grande battaglia per la dignità delle persone affette da malattie invalidanti è stata vinta grazie alla tenacia del Cavalier Claudio Ferrante e compagni

La nuova stagione della Vita Indipendente riparte con 35 milioni

"Oggi è un a nuova giornata storica per l'Abruzzo: parte la nuova stagione della Vita Indipendente con risorse, fino al 2028, pari a oltre 35 milioni di euro. Il percorso non è stato semplice e abbiamo dovuto mobilitarci e protestare, arrivando anche a incatenarci davanti agli uffici della Regione, a bloccare il Consiglio regionale e ad attuare lo sciopero della fame e della sete, ma finalmente, anche grazie alla nostra determinazione, il risultato è arrivato". Lo affermano il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, e il responsabile regionale Cgil Ufficio politiche per la disabilità, Claudio Ferrante, dopo la presentazione, da parte dell'assessore regionale alle Politiche sociali, Roberto Santangelo, dell'avviso che verrà pubblicato lunedì.

"Dare continuità ai progetti di Vita Indipendente - osservano - significa non solo superare una cultura assistenziale, ma anche e soprattutto garantire autonomia, libertà di scelta e l’integrazione nella società di persone con disabilità gravi. Significa anche restituire maggiore dignità sociale ed economica ai caregiver. Ringraziamo l'assessore Santangelo, la Giunta regionale e il Consiglio regionale per aver compreso l'importanza della nostra battaglia e per aver dato le giuste risposte con questo
provvedimento".

"Per chi, come me che ha creduto nell’importanza di questa legge ed hacontribuito a farla nascere ben 15 anni fa - aggiunge Claudio Ferrante - oggi è un giorno storico. L'Abruzzo ha raggiunto un traguardo storico. Come responsabile delle Politiche per la disabilità della Cgil Abruzzo e presidente dell’associazione Carrozzine Determinate, sono felice, orgoglioso e soddisfatto: finalmente - conclude - l’Abruzzo compie un passo avanti nel garantire diritti e dignità alle persone con grave disabilità".