La lotta alla povertà è un lusso

Mentre in Europa esiste da decenni un reddito minimo garantito da noi questo non accade. La Regione Puglia si è mossa, l'Abruzzo invece no: perchè?

La lotta alla povertà è un lusso

LA LOTTA ALLA POVERA' IN ITALIA E' UN LUSSO.  A differenza che in Italia in molti paesi europei le forme di reddito di sussistenza sono una realtà. L'UE già dal 1992 aveva invitato i paesi membri a dotarsi di norme di welfare per allinearsi agli altri paesi che hanno attuato da tempo iniziative a sostegno del reddito, come ad esempio in Germania che già da decenni ha assicurato ai cittadini un reddito minimo garantito. Quello che per noi è utopia in Europa esiste già da tempo. Oltre alla Germania forme di reddito di base esistono anche in Belgio, Olanda, Lussemburgo, Norvegia, Gran Bretagna, Francia, Austria con il fanalino di coda rappresentato dall'Italia e dalla Grecia. Con l'aumento della povertà assoluta, che in Italia ormai riguarda 10 milioni di cittadini e che nel mezzogiorno è il 12% della popolazione, anche il governo Renzi ha istituito, ob torto collo, un "Fondo per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale". Sembra infatti che nel patto di stabilità in discussione al Parlamento, siano stanziati a tal proposito 600 milioni per il 2016 e un miliardo per il 2017. Si tratta di cifre irrisorie visto che da noi si spende solo lo 0,61% del PIL contro una media europea dell 2,4%. Nessuna meraviglia se si spende, se si pensa che lo stesso premier ritiene che il reddito minimo garantito sia una pericolosa forma di assistenzialismo. Non solo, ma per il presidente del consiglio sarebbe addirittura incostituzionale e dare un assegno a chi non ha un lavoro "è la cosa meno di sinistra che esista".

LA REGIONE PUGLIA VARA IL REDDITO DI DIGNITA'. In attesa che una legge quadro, anche in Italia, fissi i paletti per assegnare qualche forma di reddito di sussistenza, alcune regioni autonomamente stanno istituendo fondi per la lotta all'esclusione sociale alla povertà. Sulla forte spinta del M5S che da tempo si batte per il reddito di cittadinanza, anche personalità di prestigio come il presidente dell'INPS Tito Boeri e la stessa Caritas si sono dichiarati favorevoli a forme di reddito di inclusione sociale. Tra le regioni che cominciano a muoversi in questa direzione c'è la Puglia. Michele Emiliano, presidente della regione, avrebbe firmato un provvedimento per il sostegno al reddito che in Puglia si chiamerebbe"reddito di dignità". L'ex sindaco di Bari, ha affermato che sono previsti fondi per 70 milioni di €. Agli aventi diritto andrebbero, 500 € al mese, elargiti non sotto le superate forme di assistenzialismo, in quanto è previsto che l'assegnazione del contributo è condizionato ad una serie di vincoli e azioni a cui sottostare per reimmettere o immettere le persone nel mondo del lavoro.

D'ALFONFO LATITA SUL REDDITO DI CITTADINANZA IN ABRUZZO. La regione Abruzzo del presidente D'Alfonso, invece, sembra poco sensibile a concedere questa forma di welfare, forse perché condizionata dal parere niente affatto favorevole del presidente Matteo Renzi. Sia il M5S che SEL hanno da tempo presentato a Palazzo dell'Emiciclo, separatamente due disegni di legge simili diretti all'istituzione anche nella nostra regione, del reddito minimo garantito sotto forma di un sostegno al reddito (di 600€ per SEL) a favore di chi ha perso il lavoro e non ha più diritto all'assegno di disoccupazione e per chi risulta inoccupato o precariamente occupato. La proposta di legge di SEL prevede un fondo di circa 40 milioni di € finanziato da un "tesoretto" realmente a disposizione della regione. Anche il Pd Pescarese, per bocca del suo segretario cittadino Di Pietrantonio, si è dichiarato favorevole alla elargizione di un reddito mensile di 500 € a favore delle persone apparteneti alle fasce deboli della società. Per Sara Marcozzi, consigliere regionale del M5S "l'ipocrisia del Pd non ha limiti e ne abbiamo conferma ogni giorno". "In regione il Pd boccia le proposte del M5S e nei comuni si fa vedere virtuoso e propositivo". Nella nostra regione la povertà assoluta non si discosta di molto dalla media nazionale e comunque riguarda circa 13.000 cittadini, un numero impressionante di residenti che forse non portano voti ma che, sarebbe ora, che il presidente D'alfonso prendesse in considerazione. E se i fondi non fossero sufficienti a garantire il reddito di sussistenza, la regione potrebbe sempre finanziare il fondo riducendo drasticamente i compensi elargiti ai consiglieri regionali come proposto dal collega di partito di D'Alfonso, Di Pietrantonio e dal M5S, la cui proposta, però è stata bocciata dallo stesso consiglio.

C.M.