La Stradale e il doping dei Tir

Cronotachigrafo contraffatto. Un telecomando azionava il meccanismo per regolare i tempi di riposo e guida

La Stradale e il doping dei Tir

CONTINUA IL DOPING DEI TIR - Smascherato un cittadino ungherese di 30 anni, di professione autotrasportatore, per violazione di norme del Codice della strada. L'autista aveva installato nel proprio automezzo un sistema telecomandato con cui regolava, a proprio piacimento, il cronotachigrafo, violando così i tempi di guida e di riposo prescritti dalla legge. E' una malsana abitudine che va contrastata perchè il trasporto su gomma è un'attività molto pericolosa.

IL CONTROLLO DELLA STRADALE - Una pattuglia della polizia stradale di Teramo, nel corso di un mirato servizio, ha smascherato il conducente che in maniera ininterrotta, senza rispettare i tempi di guida e di riposo, aveva percorso il tragitto tra Monaco di Baviera e Campofilone (Ascoli Piceno). Si tratta di un autoarticolato di proprietà di una ditta con sede in Ungheria, condotto da un 30enne cittadino ungherese. Il controllo è stato effettuato in località Mosciano S. Angelo all'uscita dell'A14. Dopo aver esaminato i fogli di registrazione dello stesso giorno e del giorno precedente, gli agenti si sono accorti che entrambi presentavano, sia nel tracciato relativo alle distanze percorse che in quello a veicolo fermo, forti anomalie. In particolare: il foglio segnalava dalla partenza in germania all'arrivo a Campofilone (Ascoli Piceno) una differenza di soli 308 km.

L'AUTOMEZZO PORTATO IN OFFICINA - L'autoveicolo è stato accompagnato presso un'officina per verificare il corretto funzionamento del cronotachigrafo. Dall'esame è risultata lampante la manomissione dello s "scatola nera" in dotazione obbligatoria in tutti i mezzi pesanti e la cui funzione è proprio quella di certificare i tempi di guida e di riposo e la velocità degli autotreni. All'interno del cruscotto è stata rinvenuta una centralina in grado di bypassare il rilevatore tachimentrico, alterando il chilomentraggio effettivo, che veniva azionato attraverso un telecomando dal conducente. Il dispositivo permetteva di guidare senza che ale attività venisse registrata: viaggi lunghi e pause brevi, in evidente violazione delle normative che disciplinano il lavoro dei camionisti e che impone tempi di riposo dopo un certo numero di ore di guida, a tutela della sicurezza del conducente stesso e della circolazione stradale. 

MULTA; PATENTE RITIRATA E FERMO DEL MEZZO - Il trentenne cittadino ungherese è stato denunciato per rimozione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, oltre ad essere sanzionato amministrativamente ai sensi del Codice della strada al pagamento di una somma pari a 1596 euro. Gli è stata ritirata la patente e disposto il fermo del veicolo per 60 giorni. L'intero dispositivo è stato sequestrato. Ma il problema dell'autotrasporto merci per conto di terzi rimane, poichè spesso sono le stesse ditte che, non rientrando nei costì, pretendono di sfruttare i lavoratori per ottenere un maggiore guadagno. 

Redazione Independent