“Legami alle comete, come alle code dei cavalli, trascinami, squarciandomi sulle punte delle stelle.”. Vladimir Vladimirovič Majakovskij
La Casta sul ritorno alle ‘vecchie’ Province
La politica bipartisan pronta ad accogliere con favore la restaurazione della burocrazia cancellata dalla riforma Delrio
“Sono qui per partecipare pienamente a questo importante momento di confronto con le province non solo abruzzesi e per sostenere l'iniziativa che si sta prendendo a livello nazionale”. È quanto ha dichiarato il presidente della Regione Marco Marsilio a margine del confronto nel Chiostro del Museo Aufidenate di Castel di Sangro con il presidente dell’Upi Pasquale Gandolfi per una riforma condivisa del ruolo e delle competenze delle province.
Al centro del dibattito, promosso da Angelo Caruso, vicepresidente nazionale Upi e presidente della Provincia dell’Aquila, un processo che, a partire dai territori, ristabilisca ruoli chiari, funzioni concrete e risorse adeguate alle province, colmando il vuoto lasciato dalla Legge Delrio.
“Spero che questa iniziativa, che parte dal basso, venga ascoltata in alto e possa spingere il Parlamento a dare la giusta attenzione a questo tema, a vincere anche una certa paura di impopolarità – ha aggiunto Marsilio – perché è sempre più facile strillare che è meglio chiudere, tagliare, diminuire, cancellare, piuttosto che ripristinare, fare, aggiungere. Io penso che invece le istituzioni, che sono una cosa seria, debbano funzionare bene, cosa che le province non possono fare, ridotte nella condizione in cui sono state messe dalla Legge 56/14, la riforma Del Rio che peraltro lavorava nella prospettiva a di una loro abolizione totale. Non è andata così – ha ricordato il presidente della Regione – e il popolo ha votato contro quella riforma costituzionale, le province sono rimaste in vita, anche se in questa condizione asfittica e nell'incertezza giuridica che ne è seguita, ma ora vanno riportate al centro dell’architettura democratica”.
Sulla stessa linea anche il consigliere regionale del Partito Democratico, Antonio Di Marco, la cui proposta ha trovato l’approvazione all’unanimità contro il taglio dei fondi alle Province.
"Sì unanime della Commissione Ambiente e Territorio alla risoluzione con cui chiedevo lo stop ai tagli dei fondi alle Province destinati a strade e manutenzioni, che durante i lavori abbiamo rimodulato, integrandola anche dell'esigenza di coinvolgere le istituzioni provinciali nella difesa delle aree interne. Le Province non possono essere sacrificate sull'altare di grandi opere infrastrutturali che non rispondono alle esigenze reali dei territori", ha affermato. il vicepresidente della Commissione Ambiente e Territorio. "Preso atto del dietrofront del Governo sui tagli, prima annunciati e poi revocati, a fronte di una mobilitazione anche nazionale contro la decisione di deviare parte delle risorse destinate ai territori, alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, rilanciamo con l'ampliamento del fronte dell'impegno, che deve necessariamente puntare al mantenimento delle manutenzioni nelle mani delle Province come fronte di tutela delle aree interne – ha sottolineato Di Marco - . La lotta contro lo spopolamento richiede una strategia seria e sostenibile, che coinvolga le Province e i loro rappresentanti nella gestione dei territori, nonché la Conferenza Stato Regioni e deve partire dall'essenziale, cioè infrastrutture e servizi. Non possiamo permettere che il Governo nazionale tagli fondi alle Province per finanziare opere che non rispondono alle esigenze dei territori. La Regione Abruzzo deve essere un baluardo contro queste politiche e difendere gli interessi dei cittadini e dei territori. Una linea che dobbiamo far passare anche a livello nazionale, perché famiglie e imprese hanno bisogno che i luoghi in cui vivano e operino siano sicuri e tutelati tutti, prima che di opere faraoniche. La mozione votata all'unanimità dalla Commissione Ambiente e Territorio è un segnale chiaro della volontà di tutelare le Province e i territori che hanno priorità diverse e più utili alla comunità".
Insomma sia a livello locale che a livello nazionale la politica è concorde nel restaurare le ‘vecchie’ province. Ricordiamo infine che, uno degli obiettivi della Riforma Delrio, era proprio quello di razionalizzare le spese della pubblica amministrazione e, dunque, sui costi della burocrazia.