Io e le mie ginocchia

Ultimamente i miei organi, a cominciare da quello dell'apparato motorio, hanno cominciato a darmi qualche problemino....

Io e le mie ginocchia

Io e le mie ginocchia

Ultimamente i miei organi, a cominciare da quello dell'apparato motorio, hanno cominciato a darmi qualche problemino. Tutto è iniziato quando il mio ginocchio sinistro, zoppicando visibilmente, smise di fare il suo dovere di un comune ginocchio: non dico quello di consentirmi di correre (ci mancherebbe), ma per per lo meno quello di consentirmi una tranquilla passeggiata con i miei amici. A quel punto per solidarietà anche il destro ha cominciato a claudicare, gettandomi nello sconforto. La  loro tesi sarebbe che sarei ingrassato troppo, tanto da diventare impossibile per loro sopportare tutto il santo giorno i miei 90 kg, di peso. Inoltre non sarebbe nemmeno giusto che, mentre loro sgobbano da mattina e sera, gli altri organi praticamente se ne stiano beati in panciolle. Ho tentato di spiegare loro che gli organi sopravvivono solo se collaborano tra loro, un po come fece Menenio Agrippa quando con il famoso apologo sullo stomaco in rivolta contro gli altri organi, convinse i plebei a desistere dallo sciopero. Fatica vana la mia: per loro ero diventato insopportabile e non solo nel senso del peso. Siccome poi non riuscivo a mettermi a dieta, hanno cominciato a confondermi le idee comunicandomi il loro disappunto passando da un timbro di voce maschile ad uno femminile. Tutto questo per una presunta parità di genere valida anche per gli organi:"infatti" dicono "al singolare noi siamo maschili, mentre al plurale diventiamo femminili, quindi anche la nostra voce da maschile diventa femminile". Avranno pure ragione perché è vero che la bilancia non scende, ma dovrebbero per lo meno apprezzare la mia buona volontà. Infatti da un po le porto a spasso perfino col bastone. Ora ho perfino la certezza che anche gli altri organi del mio corpo, sotto la regia delle malefiche ginocchia, si stiano organizzando contro di me, alleandosi con quelle due odiose. Perfino la mente, poverina, lei che mi ha sempre supportato e forse anche un po sopportato, ultimamente (o forse ultima-mente) si sta rifiutando di collaborare nella formazione delle parole, con la scusa che soffre di amnesia. Per qualcuno dei miei amici ci sarebbe un problema di poli (due,tre chissà quanti,), ma Lei, la mente, più volte sollecitata, non si ricorda nemmeno il nome del disturbo. Allora preoccupato sono andato dal medico che mi ha tranquillizzato dicendomi che il disturbo è compatibile con l'età: ha parlato di qualcosa che Lei, la mente, ovviamente ha dimenticato: mi pare che suonasse come rinco....

Clemente Manzo