In Abruzzo oltre 2mila imprese a rischio infiltrazioni mafiose

Lo rivela uno studio della CGIA di Mestre che individua anche i settori vulnerabili: opere pubbliche e agricoltura.

In Abruzzo oltre 2mila imprese a rischio infiltrazioni mafiose

Non è una novità, dato che già lo scorso anno la CGIA di Mestre aveva denunciato le infiltrazioni mafiose nei settori più diversi dell’economia abruzzese. Per quest’anno, tuttavia, il report indica quasi duemila e cinquecento le imprese vulnerabili agli interessi pelosi delle criminalità organizzate e che ambiscono ad infiltrarsi nel business delle opere pubbliche (ricostruzione), del turismo, della gestione e smaltimento dei rifiuti ma anche nei settori diversi dell’agricoltura. Sotto la lente, per quest’ultimo fenomeno, è l’area del Fucino mentre la costa adriatica è quella dove si concentrano le maggiori attività di riciclaggio e di traffico di stupefacenti. Lo studio presentato al Parlamento indica anche informative della Direzione Distrettuale Antimafia di L’Aquila che mette in guardia sulla presenza nel territorio abruzzese di elementi legati alle cosche calabresi, alla sacra corona unita, alla mafia siciliana.