Il problema ‘pluriclasse’ a Caramanico e Castelvecchio Subequo

La protesta dei genitori degli alunni di prima e terza media contro l’accorpamento: “Non siamo solo dei numeri”

Il problema ‘pluriclasse’ a Caramanico e Castelvecchio Subequo

Dopo le vibrate proteste dei genitori il temutoaccorpamento degli alunni delle classi prime e terzemedie a Caramanico e Castelvecchio Subequo, a partire dall’anno scolastico 2024-2025, sembra scongiurato. Si sono uniti alle proteste dei genitori contro le pluriclassi Luigi De Acetis il Sindaco di Caramanico, Francesco Crivelli il Sindaco di Sant’Eufemia a Maiella e Davide Morante il Sindaco di Salle. La drastica riduzione del numero degli iscritti dovuta allo spopolamento, in base alla normativa vigente, avrebbero dovuto  imporre alle dirigenze scolastiche la formazione a Caramanico di una pluriclasse con 19 alunni con 7 della prima media con 12 di quelli della terza media e a Castelvecchio Subequo una pluriclasse di 18 alunni con 6 della prima media con 12 della terza media. Anche numerosiesponenti politici di ambedue gli schieramenti si sono mobilitati contro gli accorpamenti che di fatto minano il diritto allo studio nelle aree di montagna già fortemente penalizzate dallo spopolamento. Il deputato abruzzese Luciano D’Alfonso si è fatto promotore delle proteste presentando nella giornata di ieri un’interrogazione ai ministri dell’Istruzione e per il Sud sul tema delle pluriclassi a Caramanico e a  Castelvecchio Subequo. Il problema è stato talmente avvertito dalle forze politiche e sociali che Roberto Santangelo l’ Assessore regionale all’Istruzione e all’Edilizia Scolastica, fresco di nomina nella Giunta del Governatore Marco Marsilio ha indetto un incontromercoledì 17 con il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Massimiliano Nardocci, per affrontare la spinosa questione. Nel comunicato dell’Assessore Roberto Santangelo, si legge che è” un tema delicato  quello dell’accorpamento delle classi scolastiche nei comuni di montagna che si lega strettamente a quello dello spopolamento delle aree interne e desta non poca preoccupazione nelle famiglie residenti.”