Il Delfino non si tocca

Oltre lo stucchevole la polemica sui magazzini dell'Adriatico. Sebastiani vuole portare altrove il Pescara?

Il Delfino non si tocca

POLEMICA COMUNE-SOCIETA': NO AI "RICATTI". Un messaggio chiaro è stato mandato questa mattina dal Consiglio comunale di Pescara all’indirizzo del Presidente della società Delfino Pescara 1936 srl e del Sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, che hanno approvato all'unanimità – 21 consiglieri presenti - un ordine del giorno, firmato da oltre 26 consiglieri comunali, con il quale, da un lato si condanna apertamente l’ipotesi ventilata di far giocare la squadra del Pescara in altra Città e dall’altro si chiede senza mezzi termini il rispetto di precisi obblighi nell’utilizzo delle strutture sportive dello Stadio Adriatico. Una replica altrettanto decisa, ma forse troppo violenta, è arrivata dal principale bersaglio dei consiglieri di opposizione Fausto Di Nisio, Renato ranieri ed Enzo Del Vecchio. Sul tavolo della polemica la questione "ridicola" del pagamento di un mezzo magazzino dello stadio Adriatico. Ma cosa si nasconde dietro?

SEBASTIANI: «STIAMO FACENDO RIDERE L'ITALIA». E' lo stesso presidente Daniele Sebastiani a spiegare sul sito della società cosa starebbe accadendo. «Alcuni consiglieri - ha detto il N1 del sodalizio biancazzurro - contestano magazzini all'interno dello stadio, a detta loro, non pagati. Ma noi quei magazzini non li occupiamo, se non quello "storico" della Pescara Calcio. Per quanto riguarda gli altri spazi ci siamo solo preoccupati di allestire sotto la tribuna, a nostre spese, una stanza per ospitare i dirigenti delle squadre avversarie e dare loro il benvenuto i nostri ospiti. Abbiamo fatto questo anche nell'interesse della città. Se ci si contesta pure questa "cortesia" allora ci dicano quant'è e pagheremo tutto». Stiamo parlando di ciurca 300 euro mensili: una somma davvero ridicola sia per una società di calcio che per un Ente pubblico. Per Sebastiani la polemica nasconde in realtà altro. E si tratta di una sorta di vendetta per la questione dei biglietti per le partite casalinghe della Pescara calcio, «Evidentemente - ha spiegato a Massimo Profeta - quella cosa non è andata giù. Mi dispiace che la città ed i tifosi siano coinvolta in questa vicenda. Sono pronto a fare una sanatoria tombale per quella "stanzetta". Ma se poi si deve parlare di danni allo stadio per la festa della promozione all'Adriatico, al ritorno da Genova, e permettere alla città di salutare i giocatori allora bisogna dire chi davvero è stato fare quei danni. C'è stato anche il concerto di Laura Pausini». Davvero si può immaginare un Pescara lontano dall'Adriatico? «Non sto scherzando», ha concluso Daniele Sebastiani. «Sono molto arrabbiato. Ma arrivare a queste bassezze è davvero troppo. Io se posso, e riesco,la squadra la porto altrove». E dove? A San Benedetto del Tronto? Ma non scherziamo, Presidente! Saldiamo questi "spiccioli" e compriamo giocatori al mercato di gennaio. Altrimenti nelle marche ci torniamo di sicuro. Ma a giocare in serie B.

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