Il Comitato dei Sindaci manifesta per dire No alla riorganizzazione clientelare dell’ACA

Ci sarà anche il sindaco Umberto Di Primio, venerdì 30 settembre, all’hotel Villa Michelangelo di Città Sant’Angelo

Il Comitato dei Sindaci manifesta per dire No alla riorganizzazione clientelare dell’ACA

UMBERTO INDICA LA STRADA. Il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, venerdì 30 settembre alle ore 18.30, presso l’hotel “Villa Michelangelo” di Città Sant’Angelo, in strada Lungofino, parteciperà ad una manifestazione pubblica, di cui è promotore insieme al comitato dei sindaci di Atri, Arsita, Bisenti, Brittoli, Casalincontrada, Civitella Casanova, Catignano, Elice, Pianella, Moscufo, Collecorvino, Manoppello, Cappelle sul Tavo, Montefino, Rosciano, Scafa, Torrevecchia Teatina, per illustrare ai cittadini quello che sta avvenendo nell’ambito della riorganizzazione dell’Azienda Consortile Acquedottistica ACA e le gravi ripercussioni all’interno dei Comuni delle province di Chieti, Pescara e Teramo da essa serviti.

«Un’iniziativa inedita nel panorama politico abruzzese, quella assunta dai sindaci – spiega Di Primio – che intende denunciare all'opinione pubblica il folle tentativo di mettere a rischio una complessa ed articolata procedura di risanamento della società Aca, avviata con la scelta dell’amministratore unico, a fronte dei 120 milioni di euro di debiti cumulati a causa di pregresse e scellerate gestioni politiche degli anni scorsi.

La formula dell'amministratore unico, come del resto stabilito da una decisione unanime dell'assemblea, tre anni or sono e ormai definitivamente imposto anche dalla ultima normativa in tema di società pubbliche, il decreto Madia è quella più indicata per gestire situazioni complesse e delicate come quelle in cui versa la società Aca Spa, alle prese con la procedura di concordato preventivo. Temiamo che dietro un immotivato ritorno al Cda si nasconda l’inaccettabile volontà di ricondurre l'Aca a logiche clientelari e spartitorie che l'hanno ridotta al collasso e che alla fine finiranno come al solito per scaricare sui cittadini inefficienze e corruttele».

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