“Legami alle comete, come alle code dei cavalli, trascinami, squarciandomi sulle punte delle stelle.”. Vladimir Vladimirovič Majakovskij
I soliti 'storici' errori
Nonostante le buone intenzioni, il M5S non riesce a decollare in Abruzzo. A Vasto Ludo Cieri non è andata al ballottaggio, mentre a Lanciano e Sulmona i pentastellati non si sono neanche candidati
E MAI AMMETTERE LE SCONFITTE. Ovviamente, come tutti i politici (perché ormai anche "loro" si sono un po’ calati nella parte) devono comunque vedere il bicchiere mezzo pieno e non possono parlare di sconfitta (a proposito: chapeau, in tal senso, a Francesca Ciafardini del Pd che almeno è stata capace di usare questa parola in riferimento a Penne e Manoppello). Ma la realtà è che nella nostra regione il Movimento 5 Stelle non sfonda quando invece i 'grillini' si affermano in tutta Italia.
A LANCIANO E SULMONA VA IN ONDA 'CHI L'HA VISTO?'. Si capisce, innanzitutto, dal fatto che in alcuni Comuni importanti come Lanciano e Sulmona i pentastellati non si siano neanche candidati; Lanciano, in particolare, doveva presentare in un primo momento Riccardo Sozio, ma all’atto pratico sono stati solo in tre a sottoporsi al giudizio degli elettori (Pupillo, D’Amico e Paolucci) e nessuno di loro era un grillino. Non parliamo, poi, di Penne, dove non si è registrata solo la debacle del Partito Democratico, ma anche la beffa dello stesso M5S che non ha conquistato Palazzo di Città per una manciata di voti: Mario Semproni, con la sua lista 'Penne Viva' vicina al centrodestra, ha ottenuto 2.746 preferenze (35,28%), solo 70 in più (0,9%) dei pentastellati. Fino all'ultimo è stato testa a testa con il candidato Luca Falconetti, fermatosi a quota 2.676 voti (34,38%).
LA BELLA LUDOVICA NON CE LA FA. Pure a Vasto, noto feudo grillino tanto da vantare un consigliere regionale, un parlamentare e un eurodeputato, il candidato Ludovica Cieri (foto) detta #tuttiPazziPerLudo non ha sfondato né ha conquistato il ballottaggio, arrivando terza dietro Desiati e Menna. Eppure loro no, dicono che “anche in Abruzzo l’aria di cambiamento tira forte (scì scì, ndr) e, a dispetto dei detrattori e di quanti parlano ancora di voto di protesta, il M5S cresce e si conferma per il lavoro svolto e per i contenuti (scì scì, ndr). In alcuni Comuni - ricordiamo che in questa tornata elettorale si è votato per il rinnovo di ben 73 amministrazioni - abbiamo sfiorato la vittoria (appunto: avete “sfiorato”, ndr), un risultato incredibile ottenuto senza finanziamento pubblico, con costi ridottissimi delle campagne elettorali e presentandoci al voto con una sola lista, nessuna lista civetta ad hoc per rastrellare voti”. Perchè altrove cosa è accaduto?
SEMPRE GLI STESSI ERRORI DI SELEZIONE. Sembra di leggere ancora una volta l’hashtag che girava su Twitter qualche tempo fa, e cioè #VinciamoPoi al posto di #VinciamoNoi. Diciamocelo chiaramente: in un territorio arretrato come l’Abruzzo c’è ancora molto da fare anche e soprattutto per chi cerca di uscire dalle vecchie logiche politiche; città come Teramo, Chieti e Pescara fanno storia a sé, in particolare per quanto riguarda il capoluogo adriatico, dove – è bene ricordarlo – nacque nel lontano 2007 uno dei primi meetup d’Italia, il famoso “Pescara in Comune – Amici di Beppe Grillo”. E allora, visto che altrove il Movimento vince e convince, forse dalle nostre parti c'è un problema, dato che ad ogni elezione si registrano, a nostro modestissimo giudizio, sempre gli stessi 'storici' errori di selezione.
Il grillino innamorato