I delitti delle calibro 38

Rigante, Cagnetta e Ceci: tre pistole diverse ma dello stesso tipo. Dove sono nascoste quelle armi?

I delitti delle calibro 38

I DELITTI DELLE CALIBRO 38 - La polizia scientifica di Ancona ha fornito alla Squadra Mobile di Pescara alcune indicazioni importanti: le armi utilizzate per uccidere Domenico Rigante e Tommaso Cagnetta, assassinati rispettivamente la sera del primo maggio ed il pomeriggio del 2 luglio a Pescara, sono diverse. Le pistole utilizzate sono simili, tutte calibro 38, ma non le stesse. La conferma è arrivata dall'analisi delle ogive, estratte dai corpi dei due assassinati, che sototpposte ad esame hanno evidenziato le diversità morfologiche. Ogni pistola - è noto - lascia un'impronta a sè e la polizia scientifica di Ancona ha confermato che le pallottole, trovate nel corpo dell 24enne ultrà pescarese e del 42enne orginario di San Severo, sono diverse. Stesso discorso per proiettili (3) che hanno ucciso l'ex pentito della Banda Battestini Italo Ceci, freddato venerdì 20 gennaio in pieno centro a Pescara.

DOVE SONO LE ARMI? - Gli agenti della Squadra Mobile di Pescara, al servizio di Pierfrancesco Muriana, stanno cercando tre pistole che sarebbero nella disponibilità del clan Ciarelli. Quella che ha ucciso Domenico Rigante, quella che ha ferito al volto la prostituta nigeriana (la notte del 25 aprile) ed, infine, quella che ha ucciso Tommaso Cagnetta al "Ferro di Cavallo". Allo stato attuale sono stati rinvenuti dei proiettili, nascosti dentro un calzino, in un tombino vicino all'abitazione di via Vico Lo Moro, a Pescara, dove risiede Angelo Ciarelli.

Reda Inde