Hinterland come discarica

Depositi di rifiuti e scarichi abusivi individuati dalle Guardie ecologiche volontarie a Spoltore, Cappelle e Pianella. Scattano le sanzioni nei confronti dei trasgressori che devono ripulire le are

Hinterland come discarica

DISCARUCHE ABUSIVE A SPOLTORE, PIANELLA E CAPPELLE. Spoltore, Pianella e Cappelle sul Tavo. Sono i tre comuni dove le Guardie ecologiche volontarie, che collaborano con la Polizia provinciale, hanno eseguito una serie di controlli e hanno individuato depositi incontrollati di rifiuti e uno scarico che si presume abusivo. A tracciare il bilancio di queste operazioni sono la coordinatrice delle Guardie Ecologiche Volontarie, Liliana Febbo, e il comandante della Polizia provinciale, Giulio Honorati, che si sono occupati degli interventi sul territorio.

IL LAVORO DEI VOLONTARI. Sul territorio di Pianella, al confine con Spoltore, le GEV hanno rilevato la presenza di un consistente deposito incontrollato di rifiuti non pericolosi, che è stato segnalato alla Polizia Provinciale. Subito dopo è stata l’unità operativa di polizia ambientale, nell'ambito della Polizia provinciale, ad individuare il responsabile di quel deposito, che è stato sanzionato. Si è anche provveduto alla rimozione del materiale e al ripristino ambientale del luogo, facendo eseguire al “colpevole” di quel deposito il corretto smaltimento dei rifiuti. 

SCARICO ABUSIVO E MULTE. Le Gev, inoltre, hanno segnalato alla Polizia provinciale uno scarico, presumibilmente abusivo, individuato lungo il fiume Tavo, nel comune di Cappelle, fornendo agli agenti del comandante Honorati tutte le indicazioni utili per procedere. Sempre a Cappelle sul Tavo sono stati contestati dai Volontari due verbali, uno da 600 euro e l’altro da 1.200 euro, a due trasgressori, privati cittadini, che si sono resi responsabili di abbandono di rifiuti non pericolosi e pericolosi. I cumuli sono già stati rimossi sotto il controllo delle GEV.

CUMULI DI RIFIUTI A SPOLTORE. A Spoltore, invece, sono stati rilevati diversi cumuli di rifiuti (plastiche, materiale ferroso, cartoni, vetroresina, ecc.) oltre ad un presunto scarico abusivo e sono pertanto in corso accertamenti mirati per effettuare ulteriori  eventuali contestazioni che, singolarmente, potranno raggiungere i 1.200 euro, in caso di rifiuti pericolosi. Se i responsabili risulteranno invece delle ditte seguirà la comunicazione di notizia di reato con le sanzioni penali dell’arresto da 3 mesi ad un anno o l’ammenda da 2.600 a 26.000 euro per i rifiuti non pericolosi, e dell’arresto da 6 mesi a 2 anni e dell’ammenda da 2.600 a 26.000 euro per i rifiuti pericolosi.

 Redazione Independent