Grane giudiziarie per Mauro Febbo

Corruzione impropria e violazione delle norme sul finanziamento dei partiti: con queste accuse il gup del Tribunale di Chieti, Maurizio Sacco, ha rinviato a giudizio l’ex assessore regionale

Grane giudiziarie per Mauro Febbo

Grane giudiziarie per Mauro Febbo. L’ex assessore regionale di Chieti, in quota Forza Italia è stato rinviato a giudizio dal gup del Tribunale di Chieti, Maurizio Sacco, con l’accusa di corruzione impropria e violazione delle norme sul finanziamento dei partiti. Nell’udienza di oggi il pm Giancarlo Ciani aveva chiesto il proscioglimento per la corruzione e il rinvio a giudizio per l’altra imputazione. Febbo, difeso dall’avvocato Massimo Cirulli, è finito dinanzi al gup in seguito a un’imputazione coatta. L’inchiesta che ha coinvolto l’esponente politico è della Procura di Pescara su presunte malversazioni nella sanità, legata all’imprenditore Vincenzo Marinelli oggi deceduto, e che riguarda altre dieci persone; la posizione dell’ex consigliere regionale era stata stralciata per incompetenza territoriale in seguito alla richiesta di rinvio a giudizio.

“Prendo atto della decisione del Gup del rinvio a giudizio – scrive Febbo in una nota -. Con serenità però devo rilevare e mettere in evidenza la richiesta, nuovamente ribadita, da parte della Procura di Chieti (cioè dell’accusa) di archiviazione del reato di corruzione. Un’accusa molto grave e soprattutto infamante per me, la mia parte politica e la comunità che mi ha sempre sostenuto. Accusa caduta a seguito di un supplemento di indagine voluto dalla Procura di Chieti, dopo interrogatorio del 3 febbraio 2025. È stata confermata e certificata la mia avversione nonché la mia attività di opposizione alla realizzazione del project financing (individuato nel bunker di radioterapia) che i vertici regionali e la Asl a guida centrosinistra stavano portando avanti”.

“Mi ero impegnato con tutta la mia determinazione a dimostrare la mia estraneità e infondatezza dell’accusa di corruzione – aggiunge ancora Febbo – quella era l’accusa portata avanti dalla Procura di Pescara, ora farò lo stesso con questo nuovo capo di imputazione (finanziamento illecito dei partiti) e sono certo di poter dimostrare in sede dibattimentale anche in questo caso l’infondatezza del presunto finanziamento illecito, peraltro riconducibile a un solo episodio (campagna elettorale Comunali Chieti 2020 – Forza Chieti), diversamente da quanto contestato dalla Procura di Pescara, a cui comunque mi ero volontariamente sottoposto a interrogatorio il 28 maggio 2021”. “La mia attività politica e di amministratore – conclude la nota di Febbo – è sempre stata improntata sulla trasparenza, integrità, onestà (valori inviolabili) e difesa degli interessi pubblici, quindi con la massima fiducia affronterò, con il supporto prezioso e impagabile del mio legale avvocato Massimo Cirulli, il giudizio sul cui esito positivo non ho dubbi”.