Giovani volontari di Sulmona riportano alla luce i tesori di San Matteo

Su facebook c'è Gotico Abruzzese, una pagina che racconta di antiche leggende contadine, paesaggi spettrali e scorci atipici della regione

Giovani volontari di Sulmona riportano alla luce i tesori di San Matteo

Con l'apertura, oltre un anno fa, della pagina facebook Gotico Abruzzese alcuni giovani della Valle Peligna hanno voluto raccontare un Abruzzo diverso, fatto di antiche leggende contadine, paesaggi spettrali e scorci atipici rispetto ai classici paesaggi da cartolina tipici di questa Regione.

Il team che gestisce la pagina, composto da un archeologo, uno studioso d'arte classica, un videomaker e qualche semplice appassionato, è solito recarsi in avanscoperta alla ricerca di strane storie, curiosità, luoghi abbandonati o dimenticati, per far rivivere ai propri fan le atmosfere di una società che sta scomparendo e far si di ricreare una memoria storica da tramandare ai posteri.

Proprio in virtù di questo obbiettivo il team ha voluto regalare alla città di Sulmona la possibilità di rimirare di nuovo uno dei suoi luoghi dimenticati, ma ancora carichi di fascino: la chiesa di San Matteo. Situata appena dentro la più recente cinta muraria, sita a pochi passi da Porta Romana, questa chiesa fu di proprietà della famiglia dello storico sulmonese Emilio de Mattheis, che a seguito di lavori di restauro nel 1650 ne acquisì il perpetuo patronato. Rilevata in seguito dalla famiglia Sanità, di cui fino a poco tempo fa recava lo stemma sulla porta d'ingresso, la chiesa passò in seguito a diversi proprietari, fino ad oggi, in cui le sue aree risultano divise tra più intestatari.

La struttura originale, verosimilmente costruita nel XVI secolo, è oggi quasi del tutto crollata, ma restano visibili l'affresco (forse del '600) nella lunetta al di sopra della porta d'ingresso, un'apertura sul lato destro della porta (che una volta ospitava la ruota per l'abbandono di neonati) e alcuni bassorilievi al suo interno, posti sul muro su cui una volta doveva trovarsi l'altare. Sul lato posteriore della chiesa è possibile ammirare uno spazio delimitato dalle mura della Circonvallazione Occidentale e dal perimetro del lato sud del Vescovado. Questo ampio terreno era una volta destinato alla coltura di ortaggi e alla compravendita di bestiame.

“Volevamo realizzare un piccolo reportage fotografico per dar modo alla città di ammirare, forse per l'ultima volta, uno dei suoi tesori dimenticati” - spiega Antonio Secondo, fondatore e curatore di Gotico Abruzzese - “L'emozione nel rinvenire l'affresco, oggi coperto dall'edera, la ruota, i bassorilievi, il pavimento della chiesa è stata per noi unica e volevamo condividerla con i nostri concittadini. Ringraziamo l'attuale proprietario per averci dato questa possibilità e speriamo che la Soprintendenza possa fare qualcosa, almeno per l'affresco, anche se la vedo proprio difficile”.

E' possibile ammirare il reportage fotografico completo sulla pagina facebook Gotico Abruzzese a questo indirizzo - http://on.fb.me/VbK1AP

Altre informazioni sulla pagina sono disponibili qui - http://on.fb.me/1lyz0ig

Redazione Independent