Fermiamo questa vergogna

Contro la sofferenza degli animali nei circhi. Urrà alla proposta animalista e di civiltà by Caporale/Chiavaroli

ABRUZZO. NO ALLE SOFFERENZE DEGLI ANIMALI NEI CIRCHI. I consiglieri regionali Walter Caporale del Gruppo Verdi, e Ricardo Chiavaroli del Gruppo PdL hanno depositato una Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a porre in essere azioni volte a contrastare l’utilizzo di animali nell’attività circense. Nelle premesse dell’atto i due Consiglieri ricordano che la “Commissione scientifica per l’applicazione della Convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzioni (CITES), istituita presso il Ministero dell’Ambiente, ha stabilito i criteri generali e i requisiti minimi per la detenzione di animali esotici nei circhi e mostre itineranti. Tuttavia nell’emanare tali linee guida la stessa Commissione CITES ha inteso sottolineare che ‘le indicazioni inerenti i requisiti minimi non devono essere considerate come una giustificazione o invito a mantenere determinate specie nei circhi. In particolare, si raccomanda che in futuro non vengano più detenute le specie in via di estinzione o il cui modello gestionale non è compatibile con la detenzione in una struttura mobile quali: primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci.'” Capito? Non è compatibile con la detenzione in strutture mobili. A dirlo è la scienza, mica la fantascienza!

COSA ACCADE NEL MONDO. In Bolivia - governata da Evo Morales -  questa battaglia di civiltà è già diventata legge. Mentre in altri paese (Brasile, Regno Unito, Norvegia, Perù, Colombia) sono maturi i tempi per una sempre più diffusa eliminazione degli animali dai circhi. Perchè l'Italia non sta facendo la sua parte? Cosa sta aspettando il Governo Monti a proporre una legge in tal senso?

IL CASO DELLA ZEBRA UCCISA. Ci siamo già dimenticati della Giraffa fuggita dal Circo Orfei di Modena e che seminò il panico nella cittadina emiliana prima di venire uccisa, causa una dose di sonnifero eccessiva, nello squallore di un parcheggio di un centro commerciale? Quell'animale imponente di quasi tre metri doveva vivere e restare in Africa e non nel Vecchio Continente per "deliziare" (che schifo!), oltre che diseducare platee di bambini, genitori compresi. 

IL PARERE DI CHIAVAROLI/CAPORALE. “Dal punto di vista concettuale” spiegano Caporale e Chiavaroli “è quanto mai evidente come possa essere impossibile creare habitat appena idonei e mantenere standard di vita in cattività appena accettabili per animali particolari, come quelli che menziona esplicitamente la Commissione CITES, nell’ambito dell’attività circense, che per sua natura deve spostarsi continuamente e in posti diversissimi tra loro. D’altra parte anche negli zoo, in alcuni casi vanamente ribattezzati ‘bioparchi’, è difficilissimo creare habitat e standard di vita che riescano a sottrarre gli animali allo stress da detenzione, che, purtroppo, in molti casi li porta alla morte. Nei Paesi più civili è ormai sancito con legge il principio del ‘benessere animale’, e tale principio si applica anche agli animali degli allevamenti alimentari e al loro trasporto. Dunque, vietare l’utilizzo degli animali nei circhi è una battaglia di civiltà. Non è inutile ricordare che nell’ambito della stessa attività circense ci sono circhi senza animali, che basano il loro spettacolo solo sull’abilità delle persone, artisti cioè che mettono in gioco se stessi senza coinvolgere esseri inconsapevoli di quello che fanno”. Da queste premesse e dal richiamo delle norme della legislazione nazionale ed europea in materia nasce l’invito alla Giunta regionale di emanare una deliberazione che recepisca le linee guida della Commissione CITES anche attraverso il coinvolgimento dei Comuni abruzzesi al fine di vietare l’attendamento di circhi e mostre viaggianti con esemplari delle specie in via di estinzione o il cui modello gestionale non è compatibile con la detenzione in una struttura mobile. E, così sia! 

Redazione Independent