Ezio Bosso, “The 12th Room Tour” arriva a Chieti il 30 agosto

Il pianista che ha emozionato l’Italia con l’album “The 12th Room” sarà all’Arena Civitella. Disponibile una nuova tipologia di biglietti gruppo

Ezio Bosso, “The 12th Room Tour” arriva a Chieti il 30 agosto

IL MAESTRO EZIO BOSSO A CHIETI. Torna in Abruzzo Ezio Bosso: cresce l’attesa per il concerto previsto il 30 agosto in piano solo all’Arena Civitella di Chieti (ore 21 – Via Pianelli 1) per una tappa del tour “The 12th Room Tour”, che nelle date primaverili ha emozionato 30.000 spettatori in tutta Italia registrando 22 concerti sold out con una media di due standing ovation in ogni tappa. È disponibile per la data di Chieti una nuova tipologia di biglietti gruppi (4-10 persone) acquistabile a prezzo ridotto per tutti i settori (40/30/20 €).

I biglietti sono in vendita nei circuiti Ticketone e Ciaotickets. Questi i prezzi:

Parterre Numerato: 46 € c.d.p.
Tribuna Cemento Non Numerata: 35 € c.d.p.
Tribuna Legno Non Numerata: 25 € c.d.p.

Tipologia gruppi (4-10 persone) per tutti i settori: 40/30/20 € c.d.p.

Infoline: 085.54062.

“The 12th Room Tour” è il tour con cui Ezio Bosso presenta l’album certificato Oro “The 12th Room” dando vita a un dialogo musicale tra il suono dell’amico Pianoforte Gran coda Steinway e gli spettatori, che partecipano agli spettacoli in rapito silenzio. Subito dopo l’esibizione di Ezio Bosso come ospite al Festival di Sanremo, il disco “The 12th Room” aveva raggiunto la prima posizione della classifica iTunes degli album più venduti in Italia.

Così il maestro Bosso racconta “The 12th Room”:

“The 12th Room” è un doppio album, o forse sono due storie e una sola allo stesso tempo.

Il primo disco (di 56 minuti) è composto da dodici brani, tra cui quattro inediti e sette di repertorio pianistico. Più un brano così inedito da non essere nemmeno mai stato eseguito dal vivo. Il secondo contiene invece la Sonata No. 1 in Sol Minore, che pur senza interruzioni è composta da tre movimenti, ed è della durata di circa 45 minuti. I due dischi sono anche esattamente la scaletta del mio ultimo concerto in piano solo registrato quasi live e con pubblico in sala al Teatro Sociale di Gualtieri tra il 1° e il 4 settembre 2015.

I brani, come sempre nelle mie scelte, rappresentano un piccolo percorso meta-narrativo. Quelli di repertorio rivelano anche da dove provengo, dove si trovano le radici della musica che scrivo. Rivelano i due musicisti che convivono in me: il compositore e l’interprete.

Soprattutto sono storie di stanze. Stanze a cui appartengo, o che appartengono alla mia esperienza o semplicemente che appartengono alla storia delle stanze stesse.

Alcuni brani mi hanno aiutato a tornare a suonare, ad uscire dalla “stanza”, con cui ricomincio a studiare. Altri sono brani dedicati da altri compositori a storie di stanze. Mi sono reso conto che in fondo anch’io ho scritto su stanze in passato, e non ci avevo mai fatto caso. Il primo disco rappresenta per me la preparazione alla Sonata, come fossero porte collegate che ci guidano da una stanza all’altra.

Ma alla fine, come sempre, è quella storia che non puoi raccontare. Forse seguendola vi riconoscerete o vedrete che tipo di storia era. Perché per me, se racconti una storia la cambi ed è anche per questo che esiste la musica. Per farcele vivere le storie. Io posso solo provare a darvi gli elementi, gli strumenti e aiutarvi un po’ a farlo. E se la regola dice che non si svela mai la fine di un libro o di un film, non si dice mai l’ultimo accordo di un brano.

Ogni suono che sentirete è prodotto interamente dal pianoforte e le dinamiche sono state mantenute rispettando l’esecuzione. La postproduzione è stata minima e basata sul concetto di far avere all’ascoltatore l’esperienza di sentirsi quasi dentro il pianoforte, come fosse il pianoforte stesso una stanza in cui entrare.

Redazione Spettacoli