Editoria, la proposta di #AI: "Servono due milioni per l'informazione"

La Legge regionale sull'Informazione non è stata ancora approvata. Troppi ritardi che svelano probabilmente le reali intenzioni della politica abruzzese

Editoria, la proposta di #AI: "Servono due milioni per l'informazione"

ABRUZZO. LA LEGGE SULL'INFORMAZIONE ANCORA LONTANA. L'hanno promesso pubblicamente. Hanno detto che sono d'accordo, che è una battaglia di democrazia. Però, nei fatti la questione della Legge regionale sull'Informazione è e resta ancora un sogno. Non è stata ancora presentata alla conferenza dei capigruppi del Consiglio regionale, nè sono state convocate le parti per discutere di eventuali migliorie. Perchè? Noi di Abruzzo Independent una idea di questo ritardo ce la siamo fatta. Anzi, diciamocelo francamente, che per taluni (forse tutto lo scacchiere politico) è meglio mantenere lo status quo, cioè mirare alla desertificazione dell'informazione abruzzese, che incoraggiare e sostenere quegli strumenti di libertà ed indipendenza rappresentati dai nuovi media.

Purtroppo da questa visione miope a rimetterci sono tutti. Soprattutto i cittadini che quotidianamente costretti a leggere le "veline" degli uffici stampa politicizzati, cioè pagati e nominati da quella politica che non ama la contestazione e che, adora, l'esaltazione del proprio operato come se l'Abruzzo fosse l'isola felice dove ogni giorno accade qualche miracolo.

Eppure basterebbe poco, alcuni intuibili correttivi per sbavagliare l'informazione già duramente massacrata dai pericoli della struttura del reato di diffamazione (il Ddl passato al Senato per la sua modifica è assolutamente vergognoso), dalla totale assenza di una copertura assicurativa per i rischi del mestiere e dall'atroce crisi economica che ha congelato gli investimenti in pubblicità delle aziende.

Per esempio, noi di Abruzzo Independent pensiamo ad un'autority per la distribuzione della pubblicità istituzionale secondo criteri di equità e trasparenza che, guarda caso, finisce sempre nelle mani delle stesse persone. Poi, si potrebbe pensare - ma questo è già stato chiesto ma è rimasto nel cassetto dei sogni - ad una migliore specificità dei bandi regionali che prevedano l'assunzione di figure di comunicazione iscritte all'Albo. Infine, una misura ad hoc per i nuovi media, che impiegano un centinaia di persone solo in Abruzzo, come incentivo per l'innovazione e l'assunzione di nuove figure e la regolarizzazione dei precari. Tutti i settori hanno beneficiato in qualche modo di finanziamenti regionali tranne l'informazione online, perchè?

Al momento purtroppo si parla soltanto del finanziamento della Legge regionale 14 maggio 1985 che si propone di sostenere l'attuazione della legge 150/2000 per contribuire l'istituzione degli uffici stampa nei comuni. Una deliberina che certamente aiuterebbe moltissimi giornalisti che sono rimasti disoccupati e che cercano di sbarcare il lunario come possono. Ma questo è troppo poco.

Bisognerebbe piuttosto stanziare un fondo annuale di almeno due milioni di euro per fronteggiare a quanto sostenuto sopra, e contribuire alla rinascita in Abruzzo di un mestiere che fino a poco tempo fa era considerato il più bello del mondo. 

Redazione Independent