Dragaggio e veleni (legali)

Il direttore dell'Arta Amicone annuncia azioni contro «il Rag. Febbo». In tribunale ad attenderlo Costantini (Idv)

Dragaggio e veleni (legali)

DRAGAGGIO. I PROTAGONISTI PENSANO ALLE QUERELE. Non c'è fine all'incredibile spettacolo che sta offrendo la politica nostrana dinnanzi al dramma che sta letteralmente consumando le vite di centiania di pescatori ed armatori della Marineria pescarese. Sulla ribalta ancora una volta il direttore dell'Arta (Agenzia Regionale Tutala Ambiente) Mario Amicone che ha annunciato, già giorni fa, di voler querelare l'assessore regionale all'Agricotura. «Il Rag. Mauro Febbo - aggiunge Amicone gettando benzina sul fuoco - fa citazioni in latino come "modus operandi" e usa la terminologia tecnico-giuridica di "giusta causa" tanto da sembrare dotato di adeguata preparazione accademica, eppure non riesce ad individuare la corretta fattispecie di tali erudite locuzioni, perché probabilmente carente di cultura di base. Del resto, se non riesce nemmeno di fronte ad atti ufficiali, protocollati e divulgati, a dare una ordinata e logica sistemazione mentale alla cronologia degli avvenimenti perché accecato dall'odio o spinto dall'ostinata volontà di ergersi a difesa di chi è evidentemente responsabile del ritardo del dragaggio del porto di Pescara, forse ha qualche frustrazione personale più o meno grave che certo non riuscirà a risolvere solo sfogandosi contro il sottoscritto senza ricorrere ad altri rimedi maggiormente efficaci». Parole durissime che seguono l'inquacchio sulle analisi: quelle sui sedimenti nella darsena del Porto di Pescara e nella vasca di colmata.

LA CRONISTORIA DI AMICONE. La cronistoria della vicenda è ricostruita dallo stesso direttore generale dell'Arta. «E' vero che ARTA aveva concordato 15 giorni di tempo per presentare le controanalisi e validare gli ultimi dati analitici sui sedimenti del porto, fissando per il 22 marzo il termine ultimo di consegna della documentazione dopo che il Sottosegretario Improta aveva annunciato nella riunione del 6 marzo che l'impresa appaltatrice aveva inviato nello stesso giorno all'Agenzia i risultati del proprio laboratorio di riferimento; ma tali dati in realtà sono pervenuti all'ARTA il 27 marzo scorso - una serie di e-mail tra l'8 marzo e il 27 lo attestano -, quindi ignorando pure le festività pasquali i 15 giorni sarebbero scaduti oggi, 11 aprile, mentre com'è noto l'ARTA ha addirittura anticipato lunedì 8 la trasmissione della validazione al Provveditorato». Amicone, poi, sui dati diffusi spiega che «sono ancora "ufficiosi" perché è stata la stessa ditta Geopolaris, incaricata dalla SIDRA, a trasmetterli all'Agenzia in modo informale, senza alcuna firma nè rapporti di prova a corredo che ne certifichino l'ufficialità. Da ciò si comprende - aggiunge - che è chiaramente irrilevante e superflua la dichiarazione rilasciata dal Sottosegretario Improta, secondo il quale il dragaggio non poteva iniziare senza la validazione dell'ARTA e che di conseguenza, senza dubbio in buona fede perché non aggiornato sull'evoluzione dei fatti, attribuiva all'ARTA stessa la responsabilità del mancato inizio del dragaggio. Per le stesse ragioni - ha concluso Amicone - è parimenti irrilevante la nota con la quale ho precisato che non potevo rispettare la tempistica stabilita inizialmente perché anche se nel frattempo i tecnici lavoravano ugualmente a pieno ritmo, e la conclusione della validazione lo dimostra, non era stata ancora sottoscritta la convenzione stipulata in effetti il 28 marzo ad attività già quasi ultimate». Intanto è probabile che il bersaglio Mauro Febbo perorerà la richiesta di revoca dell'incarico al direttore generale Amicone sul quale, sembra, stia preparando un dossier con le richieste di risarcimento danni che sarebbero state provocate alla marineria pescarese.

Redazione Independent