Concessioni balneari. ‘Stop’ dal Consiglio di Stato: subito le gare

Il verdetto dei giudici amministrativi ha specificato che l’Italia deve aumentare la percentuale di spiagge libere sulle coste

Concessioni balneari. ‘Stop’ dal Consiglio di Stato: subito le gare

Il Consiglio di Stato ha confermato la scadenza delle concessioni demaniali per le spiagge al 31 dicembre dello scorso anno, obbligando così le amministrazioni a disapplicare eventuali deroghe e si richiama “ai principi della Corte di Giustizia Ue” per dare “immediatamente corso alla procedura di gara per assegnare la concessione in un contesto realmente concorrenziale”. Nella sentenza si sottolinea che la risorsa spiaggia “è scarsa”, al contrario di quanto sostenuto dal governo nella mappatura inviata a Bruxelles e portata a motivo della mancata applicazione della Bolkenstein. L’ottava sezione del Consiglio di Stato, inoltre, nel motivare la sua decisione sottolinea inoltre la necessità anche di aumentare gli spazi di spiaggia libera sulle coste italiane per allinearsi la direttiva Ue. All’ opposto di quanto sostenuto dalla recente mappatura governativa delle spiagge italiane che invece sosteneva la non scarsità delle stesse sui nostri litorali.

“Siamo sgomenti per l'ennesima sentenza del Consiglio di Stato che non rispetta neppure la legge Draghi sui termini del 2024 in attesa di una riforma del settore balneare ormai attesa né il lavoro richiesto dalla direttiva servizi sulla mappatura che il Governo sta gestendo né tantomeno il negoziato formale con la Commissione Ue per una riforma che riteniamo ormai necessaria per mettere ordine al settore. Contrari ai tribunali che fanno le norme sostituendosi al Parlamento e intervenendo anche sui principi eurounitari. Situazione di caos che il nostro Paese non può certo permettersi a stagione avviata". Questo il commento di Marco Maurelli, presidente di Federbalneari italia