Coca dalla Spagna: 7 arresti

Operazione “Persistenza” contro il traffico di stupefacenti. Le indagini confermano il ruolo delle famiglie rom

Coca dalla Spagna: 7 arresti

DROGA DALLA SPAGNA. SETTE ARRESTI.Alle prime luci dell'alba gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Pescara, in collaborazione con i colleghi di Roma e sotto il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, hanno dato esecuzione ad una ordinanza cautelare restrittiva nei confronti di alcune persone ritenute, a vario titolo, coinvolte in un florido traffico di sostanze stupefacenti, destinate ad essere smerciate sulla piazza di Pescara e provincia. L’Operazione “Persistenza” contro il traffico di droga, è stata cordinata dal G.I.P. di Pescara, dr.ssa Mariacarla Sacco.

GLI ARRESTI. Questi i nomi dei soggetti destinatari della misura cautelare: Elena Spinelli, detta “Carmusina”, nata a Pescara nel 1980, ivi residente; Antonietta Spinelli, nata a Chieti nel 1976, residente a Pescara; Andrejana Hrustic, detta “Adriana”, nata in Bosnia Erzegovina nel 1989, residente a Cesano (RM), tuttora ricercata; Began Hrustic, detto “Mario”, nato in Bosnia Erzegovina nel 1963, residente a Cesano (RM); Senja Omerovic, detta “Sandra”, nata in Bosnia Erzegovina nel 1962, residente a Cesano (RM); Hasib-Nenad Hrustic-Savic, detto “Antonio”, nato a Zagabria nel 1985, residente a Cesano (RM); Alisa Hamidovic, nata a Zagabria nel 1986, residente a Cesano (RM).

LA DENUCIA DI UN "COCAINOMANE". L’indagine condotta dalla Procura della Repubblica ha mosso i primi passi all’inizio dell’anno scorso. Tutto ha avuto origine dalla denuncia di un tossicodipendente pescarese, dipendente dalla cocaina da diversi anni, che per soddisfare il bisogno di droga si riforniva presso uno spacciatore col quale, negli ultimi mesi, aveva accumulato un consistente debito e che non riusciva ad estinguere. Immediatamente venivano attivate le intercettazioni telefoniche, supportate anche da servizi di osservazione, pedinamento e controllo.Si è potuto appurare, così, l’esistenza di due distinti gruppi criminali: il primo legato a Roberto Martelli, già arrestato lo scorso 20 marzo, punto di riferimento del mercato nel quartiere Rancitelli; il secondo filone investigativo, invece, ha visto protagoniste alcune famiglie rom, le quali si procuravano la cocaina da smerciare da un’altra famiglia rom del Lazio (le odierne misure cautelari fanno riferimento a questa vicenda).

IL RUOLO DELLE DONNE. L’indagine ha evidenziato il ruolo di spicco svolto Elena e Antonietta Spinelli nell’attività di smercio di cocaina sulla piazza pescarese, a conferma di una prassi consolidata tra le famiglie rom, in base alla quale le attività concrete di spaccio vengono poste in essere dalle donne e dai figli minori, mentre i capifamiglia si rendono disponibili solo per i contatti con i fornitori. Le due donne, a loro volta, che non per caso risiedono in due dei quartieri di Pescara a più alta densità di spaccio (Rancitelli e Fontanelle), non hanno esitato a cercare nuovi fornitori di cocaina e per questo avevano preso contatti con i componenti della famiglia Hrustic, i quali avevano da tempo allacciato un canale di rifornimento con la Spagna, esattamente nella città di Barcellona.

ARRESTATO UN CORRIERE. Nel corso delle indagini, infatti, in data 9.6.2011, venne arrestato un corriere, Virgilio Tidu, classe 1965, insospettabile panettiere di Manziana (RM), fermato a bordo di un’auto alla frontiera di Ventimiglia e proveniente dalla città di Barcellona. Nell’occasione sono stati sequestrati due involucri nella parte posteriore dell’autovettura, in una nicchia appositamente predisposta vicino gli ammortizzatori, contenenti cocaina per un peso di Kg 1.100. Interrogato il panettiere ha confessato di aver fatto altri undici viaggi per conto dei HRUSTIC, tutti con le stesse modalità, percependo ogni volta un compenso di 3.000 euro.

Redazione Independent