Chieti, l'Arcigay “Sylvia Rivera” rinnova i suoi organi direttivi

Intanto a Pratola Peligna domenica si è parlato di omofobia in occasione della Giornata Internazionale contro la discriminazione dei gay

Chieti, l'Arcigay “Sylvia Rivera” rinnova i suoi organi direttivi

ARCIGAY CH, NUOVO DIRETTIVO. Arcigay Chieti “Sylvia Rivera” ha scelto la giornata internazionale contro l’omo-transfobia (17 maggio) per rinnovare la propria battaglia culturale e politica contro ogni forma di discriminazione e per la parificazione dei diritti di tutti. Dopo un anno di inattività, il collettivo ha deciso di celebrare il secondo congresso dell’associazione rinnovando tutti gli organi direttivi.

La nuova Arcigay Chieti, come spiega il presidente Adelio Iezzi, “avrà come focus l’impegno per vivere e coltivare un territorio in cui i diritti di tutti siano pienamente fruibili e fruiti, in cui ciascuno abbia la possibilità di essere ciò che è nato per essere, sviluppando appieno la propria personalità e in cui le differenze individuali (come l’orientamento sessuale, l’identità di genere e l’identità personale) siano un arricchimento nell’esperienza dell’altro e non un ostacolo alla piena espressione di sé”.

NO ALL'OMOFOBIA. Intanto domenica, proprio in occasione della Giornata Internazionale contro l’Omofobia, si è tenuto presso l’Aula Consiliare di Pratola Peligna un convegno sul tema del linguaggio dal titolo ”Le parole sono pietre”. Oltre a Liana Moca (Coordinatrice di UAAR L’Aquila) e Leonardo Dongiovanni (Segretario di Arcigay L’Aquila), sono intervenuti anche il Dottor Daniel De Lucia (sociolinguista) e Danesa Palombizio (assessore alle Politiche Sociali del Comune di Pratola Peligna).

“Riteniamo la solidarietà tra associazioni vitale – ha dichiarato Dongiovanni – specialmente in territori da cui molti giovani vanno via per un senso di inadeguatezza, che può essere combattuta solo attraverso la consapevolezza di non essere soli contro l’omofobia. Durante le scorse settimane, siamo stati per il secondo anno consecutivo in due licei aquilani ed uno reatino (città con la cui comunità LGBT stiamo consolidando un bel legame) e abbiamo avuto il privilegio di carpire le emozioni di quei giovanissimi a cui abbiamo dato una motivazione ed una possibilità di confronto con chi combatte le loro battaglie. Continuiamo a chiedere una legge per contrastare l’omofobia. Le persone gay e lesbiche italiane dovrebbero potersi sposare come avviene nel resto dell’Europa, perché se lo Stato non lancia segnali, è più facile che i suoi cittadini non siano educati a certe tematiche”.

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