Cenerentola viene prima

In attesa del principe azzurro anche le principesse appresero l'arte del fai da té

Cenerentola viene prima

Le fiabe raccontano, le favole spiegano la loro morale, ma nessuno dei due insegna a vivere. Non posso evitare di ipotizzare il durante nel sonno della bella addormentata: “..e crollo in un profondo sonno”, immagino già quanto possano essergli girate le scatole trovandosi le labbra di un individuo incollate alle sue, con il trucco sfatto, i capelli in disordine e gli abiti con i quali si addormentò, sicuramente il suo respiro non profumava di gladioli o gelsomini.

Ma soprattutto che cosa stava sognando quando il suo sonno fu turbato dallo sconosciuto?

Capirei se stesse vivendo un incubo, ma considerando la provvidenzialità del tempismo maschile, dubito fortemente. Portata ai giorni d'oggi forse quel pirla del principe avrebbe scattato un'istantanea con il suo smartphone, avrebbe svegliato colei che avrebbe preferito dormire per chiederle di mettere su il caffè e grattandosi gli attributi avrebbe postato la foto su qualche social network.

Se immagino Cenerentola e il suo feticista principe, vedo distintamente differenti versioni della vicenda: lui prende la scarpa persa dalla fanciulla dopo la mezzanotte, la accarezza amorevolmente fantasticando sulla forma dell'amabile fanciulla che possa averla calzata e la ripone amorevolmente nella teca dei cimeli, tornando in cerca della scarpa, e non della fanciulla, solamente all'occorrenza.

Forse avrebbe raccolto la cristallina scarpa attendendo che fosse lei ad andarsela a cercare, i principi moderni sono di una pigrizia disarmante! Probabilmente avrebbe fatto una stima approssimativa della persona che indossava la scarpa basata sull'odore della calzatura, il modello, il colore e il numero per giungere alla conclusione che avesse pessimo gusto, molta fretta, fianchi troppo larghi e seno troppo piccolo e avrebbe lasciato perdere. Vedo anche come remota possibilità che Cenerentola abbia dimenticato la scarpa dopo l'amplesso selvaggio con il principe al castello, lui le abbia fatto recapitare la scarpa con DHL con allegato il seguente messaggio: “ La prossima volta lascia il perizoma”.

Ma vogliamo parlare di Biancaneve !? L'indiscussa regina del “quanto sono pirla!”. La casalinga disperata della foresta, non poteva nemmeno essere accusata di poliandria e averne al contempo svantaggi e benefici. Vero erano 7, ma chi se ne frega ? Hanno abiti piccoli e non è detto che fossero da stirare, hai casa libera tutto il giorno, stavano fuori casa tutto il giorno lasciandoti la possibilità di esercitarti nella grattata di culo, lasciandoti la possibilità di chattare con il bianconiglio che si spaccia per il mago di Oz, con il ranocchio che per un bacio (senza specificare dove) vaneggia la fantomatica promessa di diventare un principe, con il rude orco che si manifesta tale solo dopo il primo incontro.

Tu! Sprovveduto essere di nome Biancaneve, vivevi con sette neni, non due o tre ma sette, è vero saranno stati anche nani , ma se è vera la leggenda attribuita ai nani, avevi parecchio da divertirti. Ma no! Incontentabile, come possono esserlo solo le donne, lasci i sette maschietti tascabili per il principe. Il nullafacente che sta in casa tutto il giorno a frantumarti le balle, quello che tra pochi anni di azzurro non avrà più il nome, bensì le pilloline azzurre nel comodino.

Ma di base ritengo inconcepibile che queste rappresentanti del femminil sesso, unite dalla sfiga dell'ingiustificata attesa del blasonato consorte debbano aspettare. Sono le donne che hanno per antonomasia il vantaggio del ritardo come i treni italiani, non gli uomini.

Sono donna sono in ritardo, non ti va di aspettare, poco importa... prendo il prossimo!

Nomino Orientale