Carlo D'Attanasio assolto con formula piena

Il velista pescarese era stato arrestato in Nuova Papua Guinea nell'ambito di un'operazione di narcotraffico: accuse dalle quali è stato completamente scagionato dopo una lunga prigionia

Carlo D'Attanasio assolto con formula piena

La Suprema Corte di Giustizia della Nuova Papua Guinea in data 30 luglio 2025 ha assolto con formula piena il velista pescarese Carlo D’Attanasio dalla pesante accusa di riciclaggio quale profitto del narcotraffico internazionale. D’Attanasio è stato assolto ed a piede libero dopo oltre 4 anni di detenzione in attesa di giudizio definitivo, è pronto a rientrare in Italia per curare le gravissime condizioni di salute in cui è stato costretto.

“E’ una pagina storica della giustizia penale internazionale per la difese dei Diritti Umani - ha commentato l’avvocato Mario Antinucci del Foro di Roma che difende D’Attanasio insieme al collega papuense della David Dotaona – in quanto il collegio presieduto dal Giudice Cannings, notoriamente garantista, ha ripristinato la legalità di un caso giudiziario nel quale sono state violate le fondamentali regole del giusto processo di un cittadino italiano processato, condannato in assenza di prove e ristretto in carcere per oltre 4 anni in un Paese privo di accordi bilaterali con l’Italia, sebbene in gravissime condizioni di salute”.

Il coraggio e l’onestà del Sig. D’Attanasio, che non ha mai cessato di proclamarsi innocente ed estraneo ai fatti, la determinazione ed il prestigio del collegio difensivo, unitamente al quotidiano sostegno del dott. Reginaldo Melis il noto imprenditore della Nuova Papua Guinea al fianco del connazionale e della sua famiglia, hanno reso possibile una storica vittoria sul terreno della difesa dei Diritti Umani di un uomo innocente che farà presto ritorno in Italia per essere curato a Roma nelle strutture sanitarie specializzate per la patologia ontologica che affligge il sig. D’Attanasio da oltre 2 anni. "Confidiamo – prosegue l’avv. Mario Antinucci – che questo caso giudiziario, proprio in ragione del clamore mediatico giudiziario suscitato nell’isola dalla sovraesposizione di importanti politici, del vice primo ministro e dello stesso capo della polizia, possa aprire una nuova pagina dei rapporti bilaterali tra l’Italia e la lontana Nuova Papaua Guinea nel segno della giustizia e del rispetto dei Diritti Umani".