Carcere e salute mentale

I problemi della detenzione: dalle norme di convivenza alla pulizia personale. Il metodo "peer education" a Pescara

Carcere e salute mentale

SALUTE MENTALE - L'assessore alla Prevenzione collettiva, Luigi De Fanis ha incontrato il Provveditore del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria Abruzzo e Molise, Brna Brunetti, al fine di concertare le azioni necessarie per implementare la tutela della salute mentale negli istituti penitenziari ordinari. Un'iniziativa che condividiamo purchè venga finanziata e resa operativa al più presto, poichè la detenzione spesso è solo punizione e non recupero dei detenuti. Dunque, occuparsi dell'aspetto psicologico del detenuto, della sua condizione psichica, è fondamentale per un più efficace trattamento e reinserimento nella società.

UN ESEMPIO DA SEGUIRE - Nel carcere di Pescara è stato attivato, con enormi sacrifici da parte della direttrice MariaLucia Avantaggiato, un percorso di "peer education" volto all'insegnamento di norme elementari, per lo più di igiene personale, per i detenuti della casa circondariale "San Donato". L'efficacia dell'iniziativa, applicata col sistema dello scambio di informazioni dal basso, si è rivelata un successo. Il lavoro delle due psicologhe, collaboratrici del progetto finanziato coi fondi pubblici, è stato brillante: hanno insegnato ad un gruppo di detenuti un metodo, che è naturale, per dialogare meglio trattando di argomenti che possono sembrare elementari, ma che - specie in carcere - non lo sono affatto. Il progetto di "peer education" si è concluso con la realizzazione di un libretto, stampato e diffuso nei penitenziari di Pescara e Teramo, con le indicazioni ed i disegni sul rispetto delle norme igieniche e della persona ristretta in ambienti di pubblica sicurezza. 

Redazione Independent