Carabiniere aquilano trovato morto in Alto Adige

Il corpo senza vita del maresciallo Paolo Russo, 35 anni, è stato rinvenuto in montagna, nella zona dell'alpe di Villandro, ieri pomeriggio

Carabiniere aquilano trovato morto in Alto Adige

L'HANNO TROVATO SENZA VITA. E' stato trovato senza vita il corpo di un maresciallo aquilano dei Carabinieri, Paolo Russo, 35 anni, disperso da domenica pomeriggio tra le montagne dell'Alto Adige. Russo, originario di Ocre, prestava servizio presso la caserma "Guella", sede del Settimo Reggimento Carabinieri "Trentino Alto Adige" di Laives. Il suo cadavere e' stato rinvenuto ieri pomeriggio dai soccorritori, dopo due giorni di lunghe e incessanti ricerche, in fondo a un dirupo, conseguenza di una tragica scivolata lungo la via del rientro dopo un'escursione sull'alpe di Villandro, il secondo piu' vasto alpeggio d'Europa che si trova tra le montagne dell'Alto Adige, in val d'Isarco, a nord rispetto alla citta' di Bolzano. 

ERA DISPERSO DA DOMENICA. Il sottufficiale della Benemerita, che risiedeva nel capoluogo altoatesino assieme alla moglie, in dolce attesa, era stato dato per disperso nel tardo pomeriggio di domenica scorsa, quando non aveva piu' dato notizie di sè. All'appuntamento con gli amici presso il campo da calcio del vicino paesino di Barbiano, Paolo non era mai arrivato. Anche la moglie non l'aveva piu' sentito telefonicamente nonostante i suoi continui tentativi di raggiungerlo.

LE RICERCHE. Le operazioni di ricerca sono state immediatamente avviate e proseguite fino alla tarda notte di domenica. Riprese all'alba di lunedì, ieri il ritrovamento del corpo. La presenza dell'auto di Russo, una Ford Leon di colore blu, nel parcheggio della baita Gasser, luogo naturale da dove partono le gite dirette alla vasta zona dell'alpe di Villandro, aveva fatto temere il peggio. Attorno alle 11 di domenica sul libro di vetta del Monte Villandro, seconda montagna piu' alta del comprensorio (2.509 metri), il maresciallo aquilano aveva apposto la firma sul registro che si trova sulle cime. Poi la tragedia.

Redazione L'Aquila