“Legami alle comete, come alle code dei cavalli, trascinami, squarciandomi sulle punte delle stelle.”. Vladimir Vladimirovič Majakovskij
"Baby Gang", arrestato dai Carabinieri 15enne altro componente del “branco”
La notte del 30 settembre in tre aggredirono un gruppo di ragazzini con lo scopo di rapinarli. Dopo mesi di indagine il "caso" è chiuso
MONTESILVANO: SGOMINATA LA BABY GANG DI MINORENNI TERRIBILI. I Carabinieri di Pescara hanno tratto in arresto, in esecuzione dell’ordinanza applicativa della custodia cautelare emessa dall’ufficio G.I.P. presso il Tribunale per i Minorenni de L’Aquila, su richiesta di quella Procura della Repubblica, un quindicenne di Montesilvano per i reati di concorso in tentata rapina aggravata, lesioni personali, porto di strumenti atti ad offendere e danneggiamento.
Si tratta del terzo componente della pericolosa “baby gang” che, la sera del 30 settembre 2017, aveva agrredito quattro ragazzi nella centralissima Viale Regina Margherita tre minorenni ed un maggiorenne, a passeggio dopo una serata trascorsa insieme. In evidente stato di ebrezza, il branco aveva iniziato ad infastidirli con sfottò/parole offensive di vario genere e, dopo aver chiesto i soldi, giungendo financo a mettere le mani nelle tasche delle giovani vittime, uno di queste aveva provato persino a ribellarsi, venendo afferrato per il collo e colpito con pugni in pieno volto. Solo l’arrivo di un’auto con a bordo alcuni adulti aveva interrotto la violenza della baby gang che si era data alla fuga facendo perdere le proprie tracce.
Le ricerche scattate dopo la denuncia hanno permesso di individuare uno dei rapinatori in erba, un ragazzo di sedici anni incensurato che, a seguito di accertamenti e riconosciuto quale autore del gesto, è stato prontamente denunciato per i reati di tentata rapina e lesioni personali.
Le serrate indagini dei militari hanno quindi stretto il cerchio intorno ad altri minorenni fino ad arrivare all’identificazione dell’altro aggressore, colui che aveva sferrato il secondo pugno, e poi del terzo responsabile, quello odierno, colui che veniva descritto essere armato di coltellino.
Al riguardo, gli investigatori approdano all’individuazione di un profilo facebook da cui è stata estratta una fotografia, che è stata riconosciuta con sicurezza dalle vittime.
Pertanto, la gravità del fatto, da ritenersi estrema per il ricorso alla forza intimidatoria del numero dei partecipi e per le modalità esecutive, connotate da un immotivato ricorso alla violenza fisica e dall’uso di arma a scopo intimidatorio, è ampiamente significativa della pericolosità sociale dell’arrestato odierno, il quale, al termine delle formalità di rito, è stato accompagnato presso l’I.P.M. di Roma.
Redazione Independent