Arte: ‘Giacinto Faba e il Memoria Table | da Le Corbusier a Mies van der Rohe’

L’iniziativa nasce per rendere pubblico un importante traguardo ottenuto dall’architetto e designer abruzzese vincitore nel 2019 del Premio A’ Design Award & Competition

Arte:  ‘Giacinto Faba e il Memoria Table | da Le Corbusier a Mies van der Rohe’

Il Centro di Archiviazione e Promozione della Performing Art (CAPPA) di Pescara, in collaborazione con la storica Galleria Il Modulo di Francavilla al Mare (Ch), è promotore dell’appuntamento espositivo Giacinto Faba e il Memoria Table | da Le Corbusier a Mies van der Rohe che si terrà nelle giornate del 25 e 26 settembre presso lo studio Faba, in via Bardet n. 56 a Pescara.

L’iniziativa nasce per rendere pubblico un importante traguardo ottenuto dall’architetto e designer abruzzese Giacinto Faba, vincitore nel 2019 del Premio A’ Design Award & Competition. 

A’ Design Award & Competition è una delle competizioni nel settore del design più influenti e prestigiose al mondo. Nata a Como nel 2009 ha riscosso sin da subito un successo a livello internazionale. Il Premio è aperto a più di 100 categorie nell’ambito del design, individuate in base alla classificazione di Locarno dei settori e delle industrie economiche. I vincitori ottengono un certificato di eccellenza internazionale, i progetti vengono esposti all’interno della mostra di A’ Design Award & Competition, che si tiene ogni anno nella città di Como, e il catalogo dell’esposizione è tradotto in oltre 20 lingue diverse.

Giacinto Faba ha ottenuto la vittoria con il lavoro Memoria Table, un progetto che mette insieme storia dell’architettura, ricordi personali e legami con il territorio abruzzese. Le gambe del Memoria Table siispirano ai pilasti a croce del Padiglione tedesco progettato nel 1929 da Mies van der Rohe per l’Esposizione Universale di Barcellona. Il top del tavolo, invece, è stato recuperato da alcune assi in legno che diversi anni fa il padre di Faba aveva ricavato da una vecchia quercia caduta a causa di eventi naturali. I segni del tempo e degli agenti atmosferici sono ancora evidenti su queste assi in quanto lasciate allo stato naturale.

Il legame tra Giacinto Faba e i grandi maestri dell’architettura sono rintracciabili già dai tempi dell’Università “d’Annunzio” di Pescara quando, per la tesi di laurea, ebbe modo di presentare un progetto di riqualificazione della golena sud della città adriatica. Per questo progetto si ispirò al Piano Obus n. 1 di Le Corbusier ad Algeri, utilizzando l’area sottostante le rampe di discesa e di salita dell’Asse Attrezzato per circolare, abitare, lavorare, coltivare il corpo e lo spirito.

Il rapporto tra Le Corbusier e l’Abruzzo è rintracciabile anche nell’incredibile stagione artistica che questa regione ha vissuto nel corso degli anni ’70, quando la Galleria Il Modulo di Francavilla al Mare, diretta dall’artista Rocco Sanbenedetto, inaugurò, il 7 ottobre del 1973, la mostra Opere grafiche di Le Corbusier. L’appuntamento alla Galleria Il Modulo, oltre a far conoscere al pubblico regionale uno dei più grandi protagonisti dell’architettura internazionale, riscontrò grande successo da parte dei media nazionali perché, nello stesso periodo, sia a Roma che a Milano erano in corso importanti mostre di Le Corbusier. La stampa e la televisione diedero molto spazio alla mostra abruzzese evidenziando la lungimiranza di questa Galleria.

 

L’appuntamento, presso lo studio Faba, oltre a presentare in anteprima assoluta il Memoria Table, sarà arricchito da un cammeo dedicato a Le Corbusier con opere di matrice cubista provenienti dalla Galleria Il Modulo (le stesse del 1973) e articoli di giornali riferiti alla storica mostra di Francavilla al Mare. Il tutto sarà completato da una conferenza che si terrà sabato 25 settembre, alle ore 18.30, a cui parteciperanno Ivan D’Alberto, curatore del progetto e Massimo Paladini, architetto.

 

 

Biografia

 

Giacinto Faba opera nel settore dell’architettura e del design da circa vent’anni. Fin dagli esordi ha mantenuto uno stretto rapporto con il territorio conferendo ai suoi lavori un forte legame con il contesto in cui sono progettati. Il suo stile è caratterizzato da una continua ricerca sui materiali naturali e nelle sue opere c'è un continuum di contaminazioni provenienti da culture diverse.