“Legami alle comete, come alle code dei cavalli, trascinami, squarciandomi sulle punte delle stelle.”. Vladimir Vladimirovič Majakovskij
Arriva il 'Grenn Pass'. Ecco come ottenerlo
Si pensa di adottarlo anche per le discoteche
Arriva il ‘green pass’ o ‘certificazione verde Covid-19’ ed avrà una validità di nove mesi. Viene rilasciato contestualmente alla somministrazione della prima dose ed è valido dal quindicesimo giorno successivo. Lo prevede il testo finale del nuovo decreto legge Covid, firmato questa sera dal capo dello Stato, Sergio Mattarella. Il provvedimento, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, entra in vigore subito. Il decreto prevede tra l’altro che, con ordinanza del Ministro della Salute, possono essere stabilite deroghe al coprifuoco per eventi rilevanti. Allo studio anche la possibilità del “green pass” per le discoteche. Questo per permettere anche quest’ultimi di poter ripartire.
Inizialmente gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico avevano pensato a una validità di sei mesi, che però si sono rivelati troppo pochi. Chi si è vaccinato nel gennaio scorso, prevalentemente operatori sanitari, vedrebbe il suo green pass scadere tra poche settimane. Cosa dovrebbero fare dopo? Vaccinarsi di nuovo? Oppure avrebbero un rinnovo del documento? I dubbi sono molti ma non c’è solo questo problema, che si manifesterà a breve per un numero crescente di persone, dietro la decisione ormai presa da ministero alla Salute e Cts di allungare la validità del documento che attesta la vaccinazione, la guarigione dalla malattia o l’effettuazione di un tampone nelle 48 ore precedente. No, ci sono gli studi scientifici che assicurano la presenza di anticorpi ben oltre quei 180 giorni sia in chi ha avuto il Covid che in chi ha ricevuto la seconda dose del vaccino. E via via che passa il tempo e crescono le casistiche si osserva un allungamento della copertura. (Fonte Repubblica).
Il green pass dovrebbe permettere di essere più liberi negli spostamenti ma anche di assistere, ad esempio, a determinati spettacoli o di fare visita a un parente ospitato in una Rsa. Per ora in Italia non esiste come tessera fisica o documento informatico, si utilizzano i certificati rilasciati al momento della vaccinazione, del referto del tampone o l’attestazione del medico. Si aspetta che si muova l’Europa, che entro la fine di giugno dovrebbe creare uno strumento unico per tutti i Paesi. A quel punto dovrebbero esserci maggiori certezze anche sui tempi di validità.
Costantino Spina