Alfano-Fini: c'eravamo tanti amati sulla "Neve Azzura". Ma poi?

Quella tra il ministro dell'Interno e l'ex presidente di Alleanza Nazionale è un esempio di come va la "politica" nel paese

Alfano-Fini: c'eravamo tanti amati sulla "Neve Azzura". Ma poi?

ALFANO-FINI: C'ERAVAMO TANTO AMATI - Quella tra il ministro dell'Interno Angelino Alfano e l'ex presidente di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini è una storia che potrebbe essere intitolata così: "C'eravamo tanto amati". Ad avercela con l'ex presidente della Camera, infatti, non è solo Silvio Berlusconi, ma anche uno - il caro Angelino siciliano - che a sua volta si è staccato dal Cavaliere per tentare l'avventura del Nuovo Centrodestra. Uniti negli intenti, insomma, contro un bersaglio comune: colui che un tempo era il delfino di Giorgio Almirante e che ora sembra non essere voluto più da nessuno all'interno dello schieramento conservatore.

"TENIAMOCI A DEBITA DISTANZA" - Ieri Alfano era a Chieti per l'inaugurazione del centro di eccellenza di e-security della Selex Es. Rispondendo ai cronisti che gli chiedevano di un eventuale rientro di Fini nell'agone politico del centrodestra, il ministro è stato piuttosto duro: "Fini ha già... cosparso dei suoi effetti benefici Scelta Civica o Europea, grazie alla sua intervista a favore a pochi giorni dal voto. Gli effetti si sono visti... Quindi, teniamoci a debita distanza".

CINQUE ANNI FA... - E dire che, solo cinque anni fa, Alfano spendeva parole di autentico elogio per Gianfranco: era infatti il gennaio 2009 quando partecipò a 'Neve Azzurra', il meeting di Forza Italia-Pdl che in quel periodo si teneva periodicamente a Roccaraso. Ebbene, commentando le proposte di Fini sulla giustizia, in quell'occasione Alfano affermò: "Condividiamo nel merito e nel metodo le parole di Fini che seguono a quelle del presidente della Repubblica, del presidente del Senato e del vicepresidente del Csm. Io penso che le istituzioni e la societa' abbiano maturato la consapevolezza della indifferibilita' della riforma. La riforma della giustizia non solo e' utile, ma e' indispensabile".

TODO CAMBIA - Ora, invece, Alfano la pensa così: "Noi dobbiamo tentare di fare le riforme con la maggioranza piu' ampia possibile, ma se non ci sara' e ci sara' comunque la maggioranza assoluta dei senatori a votare la riforma andremo davanti al popolo, faremo il referendum e il popolo decidera' se questa riforma si puo' approvare o no", ha dichiarato il ministro sulla decisione di Forza Italia di non sostenere le riforme istituzionali del governo Renzi. "Per noi vanno fatte la riforma del Senato e la legge elettorale, la nostra posizione e' molto chiara. Lo abbiamo detto prima della campagna elettorale, lo diciamo oggi, noi vogliamo andare avanti rapidamente: ci intenderemo sui particolari e sulle questioni strategiche della riforma e sono convinto che il nostro apporto sara' determinante per il buon esito". Intanto Gianfranco sta a guardare. Per il momento.

Nicola Chiavetta