“Legami alle comete, come alle code dei cavalli, trascinami, squarciandomi sulle punte delle stelle.”. Vladimir Vladimirovič Majakovskij
Abruzzo tra le regioni più penalizzate dai dazi Usa
Uno studio della CNA Abruzzo indica le conseguenze economiche della guerra commerciale imposta dal presidente degli Stati Uniti Trump
Per 17 regioni italiane gli Stati Uniti sono tra i tre principali mercati di sbocco delle esportazioni che l’anno scorso hanno sfiorato i 65 miliardi di euro. Se in termini assoluti oltre il 50% dell’export parte da Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, in termini relativi le regioni che subiranno il maggior contraccolpo dall’introduzione dei dazi sono Abruzzo, Toscana e Molise. E’ quanto emerge dall’analisi dell’Area studi e ricerche di Cna sui flussi delle vendite dirette sul mercato a stelle e strisce. I dazi al 15% previsti dall’accordo tra Stati Uniti e Commissione Europea (che entreranno in vigore la prossima settimana) impatteranno in modo consistente sull’export verso gli USA che complessivamente supera i 100 miliardi di euro stimando la quota di componentistica e beni intermedi diretta soprattutto verso Germania e Francia. Inoltre, non c’è ancora certezza su alcune categorie come agroalimentare e farmaceutica sulle quali è in corso un’indagine da parte dell’amministrazione americana.
Gli Stati Uniti rappresentano il 10,4% dell’export totale dell’Italia ma per l’Abruzzo è di gran lunga il principale mercato con il 17,1% e oltre 1,6 miliardi di esportazioni dirette con un peso rilevante della farmaceutica che sfiora il miliardo di euro. A seguire la Toscana con il 16,2% e oltre 10 miliardi. Il volume d’affari regionale dipende in larga parte dalla farmaceutica che rappresenta il 37% del totale nazionale. Sul podio anche il Molise con il 13,4% dell’export verso gli USA di cui oltre la metà riguarda prodotti chimici. Rispetto al 10,4% della media nazionale, il mercato americano vale il 12,5% dell’export dell’Emilia-Romagna con i mezzi di trasporto che rappresentano un terzo dei 10 miliardi di vendite regionali. Per l’Umbria e il Friuli-Venezia Giulia è il 12,4% e l’11,3% per il Lazio che presenta vendite totali in USA per 3,6 miliardi di cui il 52% riguarda la farmaceutica. In termini assoluti la Lombardia è la prima regione per flussi diretti pari a 13,7 miliardi (quasi la metà dei prodotti della chimica e della metallurgia) ma il peso del mercato americano è inferiore alla media nazionale attestandosi all’8,4%, sulla stessa linea il Piemonte all’8,3% mentre il Veneto è al 9,1% con 7,3 miliardi di vendite dirette.




