“Legami alle comete, come alle code dei cavalli, trascinami, squarciandomi sulle punte delle stelle.”. Vladimir Vladimirovič Majakovskij
Economia abruzzese: segnali di ripresa
Stando a quanto rilevato dai dati illustrati a Pescara da Bankitalia e Valagro, la regione ha dato diversi segnali positivi, soprattutto per quanto concerne l’esportazione
ECONOMIA ABRUZZESE: SEGNALI DI RIPRESA. Cresce l’Abruzzo, che durante l’intero arco del 2016 ha dimostrato una costante ripresa economica. Stando a quanto rilevato dai dati illustrati a Pescara da Bankitalia e Valagro, la regione ha dato diversi segnali positivi, soprattutto per quanto concerne l’esportazione, l’aumento (seppur lieve) dell’occupazione, il settore del terziario ed il settore della produzione e delle vendite. Vediamo dunque di approfondire qualche dato sulla ripresa economica abruzzese.
ECONOMIA ABRUZZESE IN CRESCITA: I DATI BANKITALIA. Come anticipato poco sopra, Bankitalia si è resa protagonista di una conferenza molto esplicativa sulla ripresa economica che ha caratterizzato il 2016 dell’Abruzzo. Nello specifico, alcune delle voci di ripresa più interessanti si trovano nel settore del terziario: soprattutto per quanto concerne il turismo ed i trasporti. Allo stesso modo, grazie ad un’economia che ha finalmente ricominciato a girare, anche i cittadini abruzzesi hanno potuto godere degli effetti positivi di questa ripresa: non è un caso che gli occupati siano aumentati del +1,6% e che, parallelamente, il tasso di occupazione della regione sia sceso dell’1%, passando da 13,1 a 12,1%. Tante, dunque, le buone notizie che questa annata ha portato in dote all’Abruzzo.
ABRUZZO: UNA CRESCITA ECONOMICA CHE PUO' FARE DI PIU'. Purtroppo la crescita dell’economia abruzzese non è omogenea e, anzi, dimostra di aver trascurato alcuni settori molto importanti: come ad esempio il comparto delle costruzioni, ancora in fase di stallo post-crisi e dunque una mancata opportunità per l’espansione di una regione che dimostra di avere un grande potenziale ancora inespresso. Inoltre, questo sviluppo economico ha favorito soprattutto le grandi aziende, mettendo un po’ da parte le PMI, costrette come sempre a ingegnarsi per sopravvivere. Date le difficoltà nello sviluppare in modo autonomo un business vincente, le piccole imprese abruzzesi devono adottare strumenti adatti a invertire il trend negativo, come per esempio affidarsi a esperti in grado di fornire consulenza alle imprese o creare dei piccoli pool di eccellenza per sviluppare prodotti ad altissimo valore aggiunto. Così facendo, sarà più facile mantenere un business in attivo e di successo.
EXPORT: I NUMERI SONO OTTIMI. Non potremmo mai non citare il comparto dell’export, soprattutto se stiamo parlando dell’Abruzzo: in assoluto una delle regioni più prolifiche del nostro Paese, in quanto a esportazioni all’estero. Anche in questo caso, sono proprio i dati di Bankitalia e Valagro a parlare, confermati fra l’altro da Confindustria: la crescita dell’export nel 2016 è di fatto raddoppiata, passando dal +7,3% del 2015 al +13,6% di quest’anno. Indicatori che sottolineano la qualità dei prodotti made in Abruzzo e l’intelligenza strategica delle aziende produttrici di questa regione, che hanno saputo cogliere i segnali dei mercati e invadere con successo l’estero.
Redazione Independent