A tu per tu con Anastasio Karonis, ideatore di Strade Musicali

L'appuntamento nel Campus Universitario di Chieti si preannuncia da sold out: in line up Santo Niente, Management del Dolore Post Operatorio e Motel Connection

A tu per tu con Anastasio Karonis, ideatore di Strade Musicali

INTEVISTA AD ANASTASIO KARONIS, IDEATORE DELL'EVENTO STRADE MUSICALI. Domani e fino a domenica appuntamento al Campus Universitario di Chieti per il Festival “Strade Musicali 2014”; un appuntamento, completamente gratuito, che si rinnova ormai da diversi anni e che solo nella scorsa edizione ha portato sotto il palco diecimila persone. Ne parliamo con il direttore artistico Anastasio Karonis.

Qual è il senso di questo Festival?
Noi partiamo dal presupposto che la cultura possa stare in strada e che la strada debba farsi cultura: nessun muro a dividere uno scambio culturale che parte dalla partecipazione del pubblico e che va a finire tra i microfoni e sul palco attraverso la musica, le lezioni, i dibattiti. La nostra non vuole essere una festa, o almeno non solo: il nostro appuntamento vuole essere un Festival, che ha nella cultura la propria genetica.

Il titolo di questa edizione è “2014: ODISSEA CULTURALE”. Come mai questa scelta?
Il rimando più vicino è certamente a Kubrick, ma abbiamo in mente anche l'Odissea omerica: un viaggio creativo che ci porti a con-fondere le differenze di pubblico, che necessariamente ci saranno data la varietà presente nel cartellone. Gli eventi sono tanti e differenti tra loro, per aprirsi al territorio in tutta la sua eterogeneità. Non a caso abbiamo ritenuto di allestire anche un maxischermo per permettere a chi ci verrà a trovare di vedere le partite della Nazionale, poiché siamo consapevoli di come lo sport sia un fattore aggregante e culturale.

A proposito degli eventi inseriti in programma: quest'anno, rispetto ai precedenti, c'è un evidente salto di qualità rispetto alla scelta dei nomi. Si apre una nuova stagione per questo Festival?
Sebbene il Festival sia giunto alla nona edizione è solo dallo scorso anno che ha subito una metamorfosi pressoché radicale, che si è potuta verificare grazie all'incontro di due associazioni culturali- “360Gradi” e “Differenze”- le cui presidentesse, Laura Contestabile e Chiara Scarlato, lavorano attivamente, insieme a tutti i ragazzi volontari, alla riuscita dell'evento. Rispetto alle prime edizioni, in cui si operava su spazi ridotti, dallo scorso anno siamo usciti allo “scoperto”, occupando il Campus dell'Università di Chieti. Quest'anno abbiamo, non senza grandissimi sforzi, voluto regalare al nostro pubblico dei nomi importanti anche sul piano nazionale, come Motel Connection, Perturbazione, Management del Dolore Post Operatorio e Lo Stato Sociale senza dimenticare i gruppi emergenti. Mi preme inoltre ricordare che questo è un tentativo che va al di là della musica: la mostra che ospitiamo all'interno del nostro contenitore è un ulteriore esempio di come il Festival debba essere un calderone mai fermo capace di coinvolgere in maniera fondante chiunque.

Al di là dei bilanci che verranno necessariamente tirati alla fine del Festival, quali sono le prospettive per il prossimo anno?
Siamo coscienti che senza una programmazione e un contributo attenti da parte del territorio tutto- amministrazioni, associazioni di categorie, enti privati- è difficile, se non impossibile, far rimanere in piedi una struttura del genere. La nostra idea è quella di lavorare su tutto il territorio e siamo disposti ad allargare il nostro raggio d'azione laddove ci fossero azioni di governo territoriale in grado di supportarci adeguatamente. Le migliaia di persone che sono venute lo scorso anno e che speriamo tornino a trovarci da stasera meritano lo sforzo di tutti noi nell'organizzare un evento che soddisfi le loro aspettative.

Redazione Independent