Trivelle. Giallo sui documenti

Secondo Chiodi esiste soltanto la bozza del decreto. Acerbo: «non leggono nemmeno la posta»

Trivelle. Giallo sui documenti

PARCO PETROLIFERO. IL MISTERO CONTINUA. Si contorna di giallo la vicenda dell'autorizzazione dell'impianto di estrazione di petrolio e idrocarburi a pochi chilometri dalla Costa Teatina noto come "Ombrina di Mare". Secondo il Governator Gianni Chiodi «il decreto sub procedimentale sulle compatibilità ambientali e paesaggistiche relative al progetto della Medoilgas Spa è ancora in fase di bozza e non è stato firmato dai ministri competenti». Nel corso del Consiglio regionale, che ha votato una risoluzione urgente contro l'intervento di lavorazione degli idrocarburi a largo del litorale all'altezza di San Vito Chietino, Chiodi ha anche illustrato il percorso che vuole fare la Regione per scongiurare l'intervento, ricordando che «già il 7 ottobre 2010 la Commissione Via-Vas aveva espresso parere negativo all'autorizzazione richiesta dalla Medoilgas Spa. Anche su questo intervento, quindi, la Regione fin dall'inizio ha palesato dal punto di vista amministrativo il suo diniego». L'avvio di una nuova procedura impone però di ripetere il percorso di diniego. Così Chiodi ha confermato che «giovedì mattina ci sarà l'incontro con il ministero dello Sviluppo economico e dell'Ambiente nel corso del quale la Regione insisterà su tre punti: 1) richiesta di chiarimento formale sull'invio alla Regione della lettera del ministero dell'Ambiente del 7 luglio 2012 che, ribadisco, gli uffici regionale non hanno mai ricevuto; 2) chiarire come è possibile che una procedura chiusa nel 2010 venga riaperta due anni dopo partendo dal punto in cui si era lasciata, a cui si aggiunge la circostanza che la Medoilgas Spa sembra abbia presentato nuova documentazione che la Regione non conosce perché non l'ha mai ricevuta. Se ricorrono queste condizioni è necessario un rinnovo della procedura; 3) ribadire il parere negativo della Regione Abruzzo, rafforzato da una risoluzione del Consiglio regionale votata il 27 luglio 2010 contro ogni attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi nelle acque dell'Adriatico». Una spiegazione che non ha convinto del tutto Maurizio Acerbo che ha puntato il dito sulla disattenzione della Giunta regionale ai temi dell'ambiente.

ACERBO: «CHIODI E SORGI NON LEGGONO LA POSTA». Sul mancato parere della Regione Abruzzo nel procedimento relativo a Ombrina Mare è intervenuto il consigliere regionale Maurizio Acerbo che si è detto «davvero sorpreso sull’assoluta disattenzione del suo governo regionale sulla questione della “petrolizzazione”». Acerbo ha chiesto a Chiodi come mai la Regione Abruzzo non ha fatto pervenire il proprio parere di competenza, citando le due lettere rese note dal WWF. «Come mai non hanno risposto per tempo», si è domandato il "dubbiosissimo" politico pescarese. Possiamo stare tranquilli? Voi che dite? 

Redazione Independent