Prendersi cura di se': il ruolo dello psicologo e dello psicoterapeuta

Qual e' la differenza tra le due figure? Quando rivolgersi ad un professionista? Come scegliere il proprio consulente della mente? Nell' articolo le risposte ai dubbi dei lettori

Prendersi cura di se': il ruolo dello psicologo e dello psicoterapeuta

CHI E' LO PSICOLOGO E CHI LO PSICOTERAPEUTA? Quella dello psicologo psicoterapeuta è una figura professionale afferente alle professioni sanitarie, il cui operato può spaziare in diversi settori applicativi. 

In particolare, si può definire psicologo la persona che conseguito dapprima un diploma di Laurea triennale e un successivo biennio di specialistica/magistrale (o una Laurea quinquennale secondo vecchio ordinamento) e che, dopo aver effettuato un anno di tirocinio post-laurea, sostiene un esame di abilitazione all’esercizio della professione. Quando ci si rivolge a un professionista, è importante verificare che questi sia regolarmente abilitato ed iscritto a un Ordine Regionale. Ciò può essere effettuato sull’Albo Nazionale e Pagine Personali del Consiglio Nazionale degli psicologi, cliccando qui dove è possibile verificare anche l’adesione del professionista ad eventuali protocolli di Convenzione con altri Enti.

Quando lo psicologo esercita la sua attività in ambito clinicovuol dire che si occupa di valutazione e consulenza delle condizioni psicologiche dell’individuo e/o della sua famiglia e di fornire supporto.

Il termine psicoterapeuta deriva da psiche (dal greco psychéψυχή cioè anima) e terapia (cura) e significa dunque “cura dell’anima”. Tale figura è abilitata all’esercizio dell’attività psicoterapeutica secondo orientamenti teorici e metodologie riconosciuti in ambito scientifico nazionale e internazionale. Lo psicoterapeuta struttura e consolida le proprie competenze all’interno di una formazione professionale almeno quadriennale, riconosciuta secondo il Regolamento (D.M. 11 dicembre 1998, n. 509) del M.I.U.R., a cui possono accedere psicologi e medici. Lo psicoterapeuta, insieme al cliente/paziente, tratta disturbi psicologici e psicopatologici attraverso un lavoro più o meno introspettivo che consente alle persone di riorganizzare il proprio equilibrio e di vivere meglio. 

QUANDO RIVOLGERSI AD UN PROFESSIONISTA? Rispetto al settore clinico, generalmente è consigliabile rivolgersi al parere di uno specialista quando si è alle prese con un momento di vita caratterizzato disagiomalessere, se determinati comportamenti rischiano di compromettere il benessere proprio e altrui oppure di fronte a cambiamenti che generano ansia o depressione, inoltre quando le manifestazioni sintomatiche iniziano a essere intollerabili. La consulenza dello specialista può costituire un atto fondamentale sia per contenere i vissuti di sofferenza, nonché per attivare un processo di cambiamento. Da non sottovalutare, come in tutte le circostanze relative alla cura della persona, i benèfici effetti di interventi preventivi attuati prima che le condizioni si facciano particolarmente acute e dolorose.

È bene tener presente che la richiesta di una consulenza psicologica o di una psicoterapia può attivare quelle che in gergo tecnico vengono definite “resistenze”. Su queste incidono diversi fattori: dai tabù ancora legati alla salute mentale alle paure che si attivano di fronte a un processo di cambiamento, da specifici fattori individuali alla crisi economica che purtroppo incide fortemente su tutte le forme di cura, comprese quelle dedicate alla psiche. Rispetto a quest’ultimo punto, tuttavia, è bene informare che sul territorio nazionale, compreso  quello regionale - inclusa la nostra Regione Abruzzoesistono realtà, perlopiù associative ma non solo, che erogano servizi professionali a tariffe agevolate per chi presenta difficoltà socio-economiche, estendendo a tutti la possibilità di accedere a cure specialistiche anche in ambito privato. In questo caso, adeguare la parcella del terapeuta alle possibilità economiche del cliente-paziente non equivale a offrire un servizio meno qualificato né tantomeno di squalificare il proprio operato, bensì di rilevare una specifica condizione contestuale ed evitare che questa possa precludere il diritto a prendersi cura del proprio benessere psicologico.

COME SCEGLIERE IL PROPRIO PROFESSIONISTA? Per rispondere a un bisogno relativo alla propria salute mentale, ci si può rivolgere ai servizi erogati dal Sistema Sanitario Nazionale oppure a un privato. In quest’ultimo caso, se necessiti di un percorso psicologico o psicoterapico ma non sai a quale libero professionista rivolgerti, puoi:

  1.  reperire informazioni tramite una persona fidata di tua conoscenza che si è già rivolta a uno psicologo e che possa suggerirti un nominativo sulla base della propria esperienza diretta, in special modo quando questa è stata positiva, oppure indiretta;
  2. chiedere informazioni al proprio Medico di Medicina Generale;
  3. se per ragioni di privacy o per altre motivazioni non vuoi rivolgerti a persone di tua conoscenza, puoi effettuare una ricerca su internet e scegliere sulla base di diversi fattori. Tra questi, ad esempio possono rientrare la specializzazione del professionista (età adulta, adolescenza, età evolutiva, terza e quarta età oppure terapia individuale o familiare), le specifiche manifestazioni sintomatiche su cui è maggiormente qualificato, o ancora il genere del terapeuta, ad esempio se pensi di trovarti più a tuo agio con una donna o con un uomo.

Sicuramente, i primi colloqui di consultazione psicologica costituiscono un momento fondamentale di incontro, sia con la psicoterapia come “talking cure” (cura con le parole) sia con il terapeuta stesso, di ascolto, nonché la fase iniziale di un processo in cui prendersi cura di sé attraverso il contenimento dell’ansia e di miglioramento del proprio benessere emotivo, cognitivo e relazionale. 

 

 

Dott.ssa Ilaria Truglia

Psicologa, psicoterapeuta, Ph.D.

Riceve a Pescara, in Via Passolanciano, 3

su appuntamento telefonico al 3899515569

https://ilariatruglia.it