Ansia: E' sempre disfunzionale?

L'ansia puo' essere considerata come un segnale avente la finalita'  di indicare che qualcosa nella vita di una persona non sta andando

Ansia: E' sempre disfunzionale?

Il primo studio epidemiologico sulla prevalenza dei disturbi mentali, condotto su un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta, ha evidenziato che circa 1 persona su 5 ha sofferto di un disturbo mentale nel corso della vita. Tra questi, l’11% delle persone intervistate aveva sofferto di un disturbo affettivo, o di un disturbo d’ansia nel corso della vita. Nell’ultimo anno, l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha comportato ripercussioni sulla salute mentale e sul benessere delle persone, determinando un incremento di stress percepito e di sintomi ansiosi e depressivi (Castelli et al., 2020).

Quali sono i sintomi dell’ansia?

L’ansia si può caratterizzare per la presenza di sintomi fisici e psicologici. All’interno dei primi rientrano tachicardia e palpitazioni, sudorazione, tremolio, capogiri, tensione, nausea, sensazione di difficoltà nel respirare in modo sufficiente e adeguato. La parola “ansia” trova origine nel termine latino “anxia” che deriva dal verbo “Ango” il cui significato è proprio “stringere, soffocare”. La sensazione di ansietà si caratterizza a livello psicologico per la presenza di una reazione emotiva di allerta, paura e tensione a una situazione percepita come minacciosa, ma sproporzionata rispetto alla situazione reale. Inoltre, l’ansia può comportare difficoltà di attenzione e concentrazione e associarsi a vissuti di insicurezzatimore e preoccupazione.

Quando è disfunzionale?

L’ansia diventa disfunzionale quando viene percepita come una modalità di risposta intensa e persistente, al punto da inficiare il benessere di un individuo rispetto alla propria vita relazionale, lavorativa, scolastica o sociale. Può diventare invalidante quando comporta dei blocchi, o quando viene percepita come ingestibile e, ovviamente, quando comporta una sofferenza e un disagio.

L’ansia è solo negativa?

Nonostante sia tendenzialmente associata a una condizione disfunzionale, l’ansia può avere anche una funzione adattiva. Ciò può essere valido ad esempio in quelle situazioni in cui sono presenti una prova o una performance da superare. In questi casi l’ansia può contribuire a una maggiore focalizzazione della persona sullo specifico obiettivo, favorendo un’adeguata mobilitazione delle proprie energie. In quest’ottica, la legge di Yerkes- Dodson (1908) evidenzia come stress e livelli adeguati di attivazione fisiologica siano in grado di migliorare la prestazione di un individuo a un compito, purché non venga superata la soglia critica. In caso contrario, ogni ulteriore aumento dell’impegno potrebbe determinare un peggioramento della prestazione.

Infine, per utilizzare una metafora, l’ansia può essere considerata come un segnale avente la finalità di indicare che qualcosa nella vita di una persona non sta andando come dovrebbe. Come una spia segnala il malfunzionamento di un’automobile o come un allarme segnala anomalie e pericoli, l’ansia può dunque costituire una condizione simile ad un avviso da prendere in considerazione. Se opportunamente analizzato sarà possibile comprendere meglio il suo significato e strutturare modalità di gestione più efficaci, in grado di ripristinare il senso di autoefficacia e il benessere personale.

[Bibliografia: Castelli, L., Di Tella, M., Benfante, A., & Romeo, A. (2020). The spread of COVID-19 in the Italian population: anxiety, depression, and post-traumatic stress symptoms. Can J Psychiatry65 (10), 731-732. Yerkes, R. DJD, The relation of strength of stimulus to rapidity of habit formation. Journal of Comparative Neurology18, 459]

  • Dott.ssa Ilaria Truglia
  • Psicologa, psicoterapeuta, Ph.D.
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