«Nessuno da sistemare»

Vicenda "esperti" al Centro per l'Impiego. Martorella replica alle accuse di Acerbo sul sistema dei punteggi

«Nessuno da sistemare»

BANDI ESPERTI. LA REPLICA DELAL PROVINCIA. «Acerbo e Allegrino sono in malafede perché dicono cose inesatte e strumentali solo per fare campagna elettorale. Forse sono in cerca di precari-elettori da confondere in vista dell’imminente voto per le politiche?». Così il presidente della Provincia Guerino Testa risponde a Maurizio Acerbo e Antonella Allegrino che hanno contestato l’avviso pubblicato dalla Provincia nei giorni scorsi per la costituzione di graduatorie di esperti a valere sul Fondo sociale europeo in materia di programmazione, gestione e controllo e per i servizi specialistici dei Centri per l’impiego. «Contrariamente a quanto dice Acerbo l'amministrazione Testa non ha precari da sistemare – prosegue il presidente. Non ha, molto semplicemente, precari di alcun tipo. Non ha illuso nessuno e ha puntato fin dal principio su incarichi professionali affidati a specialisti che sono stati selezionati con avvisi pubblici controllati e validati da Regione e Unione Europea. Questi avvisi - prosegue l’assessore alle Politiche del Lavoro Antonio Martorella - hanno consentito alla Provincia di avvalersi delle migliori professionalità del settore, puntando quindi solo sul merito. Tra gli specialisti che hanno lavorato con noi in questi due anni ci sono, peraltro, anche alcuni professionisti che Acerbo e Allegrino chiamano precari, cioè persone che l’ex amministrazione precedente ha assunto con contratti a tempo determinato, poi ripetuti nel tempo».  Parole che fanno - come si dice - "il paio" con la recente inchiesta de L'Espresso nella quale il giornalista abruzzese Walter D'Amario, denuncia l'immenso sperpero di fondi pubblici e l'assoluta inutilità delle strutture al servizio del cittadino.

MARTORELLA: «BANDO NON PRECONFEZIONATO». Martorella - famosissimo in città per avere segnato un gol alla Juventus di Trapattoni con la maglia del Pescara nel famoso 5 a 1 per i biancazzurri - è entrato nel dettaglio spiegando che «il bando pubblicato dalla Provincia di Pescara non è affatto preconfezionato, è apertissimo e offre alle migliori professionalità reperibili sul mercato la possibilità di collaborare, per 9 mesi, nell'attuazione di interventi di politica del lavoro. Quando Acerbo e Allegrino parlano di avviso confezionato su misura sono superficiali e disattenti, dice sempre l’assessore, dal momento che la valorizzazione prevista per chi ha già collaborato con noi è di appena 0,30 punti al mese. Vale a dire peserà, al massimo, nella misura di 7 punti su 100. Tutti gli altri hanno dunque a disposizione 93 punti su 100. La motivazione di questa scelta è dettata dalle significative novità regolamentari e organizzative intervenute negli ultimi due anni, dai tanti servizi e nuovi sportelli attivati nei nostri Centri per l’Impiego sulla base di un Piano di rilancio elaborato a novembre 2011. E dalla necessità di avere collaboratori esperti immediatamente operativi nel contesto provinciale in grado di fornire risposte ai cittadini dal primo giorno. Oltretutto – prosegue l’assessore - l’avviso prevede una selezione per titoli e colloquio. Chiunque ha la possibilità di farsi valere e di arrivare nei primi posti delle graduatorie. Altra precisazione doverosa: il punteggio di 1,50 si riferisce (ma questo Acerbo e la Allegrino lo sanno perfettamente) alla valorizzazione di chi ha lavorato in interventi a valere sul Fondo Sociale Europeo negli ultimi due anni, in tutta Italia (!), non solo nella Provincia di Pescara». L'assessore ha chiuso la polemica spiegando, infine, le professionalità incaricate - «e non assunte!» - dalla Provincia di Pescara nel corso degli ultimi due anni non pesano, neanche per 1 euro, sul bilancio provinciale «ma hanno consentito a Pescara di diventare una Provincia  modello nell'attuazione delle politiche del lavoro e nell'erogazione dei servizi all'impiego. Ritengo, peraltro, che l’avviso appena pubblicato sia quanto mai necessario in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo».

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