A Pescara la rivoluzione è un pranzo di gala

Mentre a Torino ed in Veneto ci sono blocchi e caos, in Abruzzo è flop: pochi e mosci manifestanti

A Pescara la rivoluzione è un pranzo di gala

PROTESTA DEI FORCONI: FLOP IN ABRUZZO. Mentre a Torino i manifestanti della "Protesta dei Forconi" si sono riuniti davanti all'Agenzia delle Entrate, ottenendo persino la solidarietà delle forze dell'ordine che hanno indietreggiato davanti alla protesta e si sono levati i caschi, addirittura è stata lanciata una bomba carta davanti al palazzo della Regione Piemonte, in Val di Susa i No Tav vengono arrestati ed in Veneto è caos per blocchi alla viabilità nel vicentino e nel veronese, a Pescara invece l'evento si è rivelato un mezzo flop.

Pochi ragazzi, al massimo una trentina, rumorosi e mal organizzati, hanno tentato di fare casino, divulgare volantini e bloccare il traffico in piazza Italia, il cuore nevralgico del traffico cittadino. Ma non sono riusciti nell'impresa di coivolgere il resto dei cittadini, studenti compresi che sono rimasti a scuola. A dire il vero si sono scoraggiati presto, infatti, dopo poco le 14 se ne sono andati quasi tutti, dato che erano più i poliziotti ed i vigili urbani che i manifestanti, che tra le altre cose avevano simpatizzato con gli stessi. Mao diceva che la "rivoluzione non è un pranzo di gala". Ma se le premesse sono queste allora dubitiamo che si possa andare molto lontano. Un barlume di speranza arriva da Avezzano dove, al contrario del capoluogo adriatico, le persone che protestano sono sempre di più. 

 

Foto: Ivan Divanto

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