Zona Franca Elettorale?

Doveva essere il capolavoro dell'Amministrazione D'Alfonso. Poi lo stop fiscale voluto dalla Lega Nord

Zona Franca Elettorale?

PESCARA. LA "ZONA FRANCA" MANCATA.  Doveva essere il capolavoro della seconda Amministrazione D'Alfonso che riusì a far inserire il capoluogo adriatico tra le poche aree nazionali deputate a divenire "no tax zone". Furono in molti, all'epoca, a gridare al miracolo tant'è che moltissime importanti aziende apririono nella zona della Tiburtina di Pescara ovvero spostarono nel quartiere Rancitelli la sede delle imprese. Lievitarono, anche di molto, gli affitti che fecero la felicità di chi corse ad accaparrarsi quei pochi appetibili spazi in una delle zone più degradate della città. Purtroppo, però, la misura fiscale non entrò mai in vigore, complice la Lega Nord che mal vedeva aree defiscalizzare nel Sud dell'Italia. Vennero, infatti, introdotte col terzo Governo Berlusconi aree a burocrazia zero: una misura, ancora oggi, priva di copertura finanziaria. All'epoca dei fatti furono molte le polemiche. Addirittura si costituirono dei comitati a sostegno dell'iniziativa "spuntata" ma tutto si risolse in un nulla di fatto.

LA REGIONE CI PROVA? E' notizia di poco fa che la Regione Abruzzo ha messo a disposizione fondi per l'istituzione della "zona franca urbana" ed ha scritto al Ministro per la coesione territoriale per poter ricorrere all'utilizzo delle risorse ex Pain (2 milioni di euro) per una prima annualità 2013. «Ad oggi - si legge in una nota di Palazzo dell'Emiciclo - non ci sono risorse libere del Por Fesr 2007/2013 a meno che non si intenda ridurre le risorse dell'asse I R&ST, Innovazione e competitività. Si tratta di una misura amministrativo-finanziaria che consentirà il rilancio della piccola e micro-impresa nelle aree più disagiate del territorio che permetterebbe una riqualificazione urbana e territoriale delle zone più degradate». Poteva mancare il commento del governatore Gianni Chiodi? Assolutamente. «Sarà un'occasione unica - ha spiegato il Presidente della Regione - per riportare vitalità economica e sociale e ridare slancio e impulso allo spirito d'impresa locale».

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