Vicenda alloggi popolari. Chiesto l'annullamento graduatorie

I consiglieri El Zohbi e Giardinelli denunciano irregolarità nell'assegnazione delle case.

Vicenda alloggi popolari. Chiesto l'annullamento graduatorie

VICENDA ASSGNAZIONE ALLOGGI POPOLARI: CHIESTO ANNULLAMENTO DELLE GRADUATORIE. I Consiglieri Comunali Bassan El Zohbi e Alessandro Giardinelli hanno presentato tre Ordini del Giorno relativi alle irregolarità emerse riguardo l’annosa vicenda dell’assegnazione delle Case Popolari.

Tali Ordini del Giorno verranno discussi nel prossimo Consiglio Comunale che si terrà nella seconda settimana di Luglio.

Il primo Ordine del Giorno chiede l’annullamento, in autotutela amministrativa, della graduatoria provvisoria per l’assegnazione degli alloggi di Emergenza Abitativa varata dalla Giunta Comunale di Chieti

Il secondo Ordine del Giorno chiede di provvedere ad azioni che possano ripristinare l’erogazione dei fondi per l’emergenza abitativa che è attualmente sospesa da circa sei mesi.

il terzo Ordine del Giorno chiede di provvedere ad azioni che possano ripristinare la legalità nelle abitazioni destinate all’Emergenza abitativa che attualmente sono occupate abusivamente.

"Dall’analisi della documentazione visionata presso l’Ufficio Politiche per la Casa - spiegano - è emerso che in molti casi non sono state rispettate la direttiva della Giunta Comunale, con la quale si stabilirono i criteri da seguire per l’attribuzione del punteggio al fine di stilare la suddetta Graduatoria".

In primis non sarebbero state esaminate tutte le domande pervenute a tutt’oggi, ma soltanto una parte di queste (circa 59). Poi, che tra le famiglie non prese in esame potrebbero essercene alcune con maggiori requisiti rispetto ad altre, e che quindi le escluse potrebbero in questo modo vedere lesi i propri diritti.  Infine che molte delle domande “non ammesse” avrebbero dovuto, invece, essere “ammesse”, perché in possesso dei requisiti necessari, escludendo soltanto quelle mancanti del requisito principale, ovvero “residenza a Chieti da almeno due anni” o un “reddito superiore a quello stabilito dalle Legge 96/96”.

Redazione Independent