Via libera al Megalò 2 nonostante le proteste? Merlino: "Creiamo 350/400 posti di lavoro"

Questa mattina un comitato di commercianti ha manifestato davanti alla Regione Abruzzo. Il progettista difende l'opera

Via libera al Megalò 2 nonostante le proteste? Merlino: "Creiamo 350/400 posti di lavoro"

VIA LIBERA AL PROGETTO MEGALO 2 CHE VIAGGIA VERSO LA CONCRETEZZA? Sembra proprio che si farà, anzi dopo oggi dovrebbe essere proprio sicuro. Questa decisione verra' presa dal Comitato Via della Regione Abruzzo, riunito a L'Aquila, e che dovrebbe dare il via libera a circa 30mila metri quadrati di nuovo cemento, parcheggi compresi, nell'area di Santa Filomena a Chieti Scalo. A protestare stamani, ma anche nei giorni scorsi, un po' tutti: dagli ambientalisti ai partiti politici di opposizione, come il MoVimento 5 Stelle, Rifondazione Comunista, etc. ma soprattutto, ad essere arrabbiati, erano i rappresentanti dei commercianti (Confcommercio) che hanno organizzato un 'picchetto' davanti al Palazzo Silone.

L'INGEGNER MERLINO DIFENDE L'OPERA L’ingegnere Domenico Merlino, che è il progettista del Megalò2, alla vigilia della riunione del Comitato per la valutazione di impatto ambientale, ha difeso il progetto del nuovo centro commerciale la cui denominazione é parco commerciale Mirò. “In una situazione di crisi spaventosa - ha spiegato Merlino - è assurdo che vengano prese di mira iniziative imprenditoriali che possono generare fra 350 e 400 nuovi posti di lavoro. Difendiamo la nostra città da coloro che vogliono renderla sempre più povera e che utilizzano informazioni false e tendenziose: non ci sarà l’Hotel con sale banchetti, non si prevede il parco acquatico di notevoli dimensioni, e neppure si prevedono sale convegno, sono tutte bugie per esasperare ingiustamente i toni”.

IL NOSTRO PUNTO DI VISTA. Un'affermazione in parte confutabile, almeno secondo noi che scriviamo, quella dell'ingegner Merlino, poichè il nostro Abruzzo, ed in particolare l'Area Metropolitana di Chieti-Pescara, ha un indice elevatissimo in rapporto alla presenza dei centri commerciali per numero di abitanti, e questo già da molti anni. Tradotto dalla statistica significa che il benessere derivante dall'occupazione indotta dalla presenza di megastore della grande distribuzione organizzata avrebbe dovuto elevare l'area di benessere collettiva. Ma, invece, i dati economici indicano proprio il contario: anzi l'economia dei centri urbani, del piccolo commercio, è scomparsa, riducendo di fatto anche i benefici occupazionali derivanti da simili operazioni.

Redazione Independent