Un raffinato bancarottiere?

Angelini accusatore e imputato nel 'Sanitopoli' si sconfessa: «Sul giubbino ho sbagliato»

Un raffinato bancarottiere?

ANGELINI SUL FAMOSO GIUBBINO: «NON SONO UN RAFFINATO BANCAROTTIERE». Ennesima udienza del maxi processo Sanitopoli, 25 imputati tra cui anche l'ex governatore di regione Ottaviano Del Turco. L'udienza dierna è stata quasi interamente dedicata alla richiesta dei pubblici ministeri circa l'acquisizione di un intercettazione telefonica tra Lamberto Quarta, Maurizio Arnone ed il consulente tecnico Giacomo Gloria sulla famosa fotosequenza delle mele. Il presidente del collegio giudicante Carmelo De Sanctis, dopo aver ascoltato l'opposizione condizionata all'acquisizione di altre intercettazioni dell'avvocato Giuliano Milia - difensore dello stesso Quarta anche in altra vicenda (Ecosfera) - ha respinto la richiesta dei magistrati pescaresi poichè il codice di procedura penale vieta l'intercettazione di conversazioni telefoniche tra imputati e legali difensori. Dopodichè ha preso la parola Enzo Maria Angelini, ex Re della sanità abruzzese e figura chiave di questo processo, per un abreve dichiarazione spontanea sulla vicenda del giubbino blu. «Sul giubbino ho sbagliato ma ho agito in buona fede», così l’ex patron di Villa Pini. «Penso di essermi sbagliato - ha proseguito col consueto lessico forbito ed intrigante - perché di quei giacconi ne ho posseduti una quindicina. Ho creduto in buona fede che fosse quello nella foto. Io non ho sottratto i codici a barre del giubbino e questa è una delle prove della mia buona fede. Non sono quel raffinato bancarottiere che mi si crede». Intanto il processo per il fallijmento del Gruppo Villa Pini, crack da 200milioni, procede molto a rilento presso il tribunale di Chieti, mentre la sentenza del Sanitopoli è attesa per la fine di luglio.

Marco Beef