Troppa politica, poca religione

La guerra in Siria, il dialogo con l'Islam e la questione dell'accoglienza dei migranti... Molti cattolici in Italia e nel mondo contestano il Pontificato condotto dal Papa Latinoamericano

Troppa politica, poca religione

FRANCESCO TORA A FARE IL PRETE. Ha un cattolico il diritto di criticare il leader della Chiesa cattolica? Nessuno ha saputo darmi una risposta a questa domanda che pure avevo posto ai generali del Vaticano. Vuol dire che se critico il Papa, nessuno mi fara' una offerta che non potro' rifiutare. Ma a parte parafrasare il Padrino, che sapeva come sistemare le cose a modo suo, la certezza (oserei dire quasi matematica) che l'attuale Pontefice sta anestesizzando milioni di seguaci con il suo assolutamente nuovo sistema di parlare di tutto tranne che di religione. Infatti, parla sempre meno di religione sempre piu' di politica. Un Papa nuovo, diverso che non frena il suo interminabile dialogo con islamici. Che afferma (salvo smentite) l'inferno non esista. Che chiede la fine dello sterminio in Siria, senza spiegare a chi si rivolge. E poi ricorda agli italiani di aprire le porte a chi ha bisogno. Vuole vitto e alloggio per i cosiddetti migranti dimenticando la situazione in Italia. I cattolici di casa nostra appaiono storditi, perfino - pensate - nelle vaste sale del Vaticano. Chissa' cosa pensa Pietro, quell'uomo autentico, sincero, capo di una compagnia di pescatori. Divenne San Pietro, pregando e diffondendo la nostra religione. Ma Bergoglio no, non lo sara' mai. Percio' Francesco, torna  a fare il prete e lascia  la politica ai politicanti.

Benny Manocchia