Tragedia di Fontanelle. Codici accusa la politica

Sospetti sulla morte della 57enne di Spoltore: «In quel sottopasso non doveva esserci tutta quell'acqua»

Tragedia di Fontanelle. Codici accusa la politica

TRAGEDIA DI FONTANELLE. CODICI: «NEL SOTTOPASSO NON DOVEVA ESSERCI TUTTA QUELL’ACQUA». Veleni e polemiche sulle dinamiche che hanno portato alla morte di Anna Maria Mancini, 57 anni, di Santa Teresa di Spoltore, sposata con figli, deceduta questa mattina dopo le cinque nel sottopasso di Fontanelle a Pescara, mentre si recava in visita all'anziana madre. «Non vorremmo in questi momenti di estremo disagio e sofferenza puntare il dito sulle responsabilità umane ma non possiamo esimerci dal farlo perché è nostro dovere quale sindacato a tutela degli utenti intervenire in tali circostanze denunciandone a gran voce le gravi anomalie». Questo che il commento dell'associazione Codici d'Abruzzo che punta il dito, oltre che le responsabilità dell'accaduto, sugli amministratori della città di Pescara. «Tante volte - scrivono i responabili dell'associazione dei Consumatori - abbiamo denunciato che i tombini e le feritoie della città di Pescara sono ostruiti da sporcizia varia ma la cosa ancor più grave è che la rete fognante e sottodimensionata per sopportare un carico di 24 ore di pioggia incessante. Il sottopasso di Fontanelle dove è accaduta la tragedia non doveva essere colmo d’acqua se il sistema drenante e quindi tombini e fogne avrebbero funzionato». Per non parlare della drammatica telefonata che la donna, ormai in balia delle acque, ha fatto al marito: "Aiuto sto morendo". Un momento devastante, impossibile da dimenticare per chiunque: figuriamoci per un famigliare.

MARINUCCI SU FACEBOOK: «AVEVAMO CHIUSO I NOSTRI SOTTOPASSI». A conferma di quasto sostenuto da Codici anche il post del sindaco di San Giovanni Teatino, Luciano Marinucci, che su facebook questa mattina ha scritto. «Riguardo alla signora che purtroppo è deceduta annegando nel sottopasso di Fontanelle, mi sembrava strano che i Vigili del Fuoco cercassero nei sottopassi di Sambuceto: li avevamo precauzionalmente chiusi tutti alle 4 di mattina...». Insomma, come dire, se a Pescara avessero agito come nel comune limitrofo certamente la tragedia sarebbe stata evitata. «Un sottopasso con quella pendenza - incalzano da Codici - doveva prevedere necessariamente ed obbligatoriamente un sistema di raccolta e deflusso delle acque piovane in grado di smaltirle nello stesso momento in cui si riversano sul manto stradale. Dobbiamo purtroppo constatare che gli impianti idraulici della nostra città sono inefficienti e non in grado di garantire l’erogazione del servizio secondo standard di qualità e di efficienza come dettato dalla norma. E tutto questo è vergognoso!». I cittadini vogliono giustizia, perchè non si può perdere la vita in questo modo e dare la colpa soltanto alla sfortuna o al maltempo. I familiari della donna defunta vogliono conoscere la verità: perché sotto quel ponte l’acqua non veniva scaricata dal sistema fognante? Ma queste risposte le potrà dare soltanto la giustizia. Il pm Silvia Santoro ha infatti aperto un'inchiesta per capire le dinamiche dell'incidente.

FIORILLI: «C'ERANO LE TRANSENNE». «La scomparsa odierna della signora Mancini, unica vittima della violenta ondata di maltempo che da ieri notte ha investito Pescara, è una tragedia di proporzioni immani che mai ci saremmo aspettati. Oggi è la giornata del dolore, anche se abbiamo già iniziato le verifiche di quanto accaduto per capire come sia stato possibile per la donna superare le transenne che appena poco dopo le 4 sono state sistemate agli ingressi del sottopasso di Fontanelle, sottopasso che, peraltro, è regolarmente provvisto di telecamere. Il nostro obiettivo è quello di fare e garantire assoluta chiarezza su una tragedia enorme, specie per chi, come noi, ben conosce il marito della donna, dipendente della Regione Abruzzo, dunque una famiglia stimata e conosciuta, alla quale in questo momento rivolgiamo tutti i nostri sentimenti di affetto e di cordoglio». Lo hanno detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e l’assessore alla Protezione civile Berardino Fiorilli che stamane hanno seguito dal primo all’ultimo istante le ricerche e poi le operazioni di recupero del corpo della donna, intrappolata nella sua auto.

Marco Beef