Teramo perde la ferrovia

Appello degli artigiani a Chiodi, Di Marzio: "Realtà spogliata di tutto". Intanto è guerra con Chieti e Pescara

Teramo perde la ferrovia

DECLASSAMENTO DEL CAPOLUOGO - Passi che Teramo negli anni sia stata spogliata di tutte le realtà che servono ad un Capoluogo tra le quali il Distretto Militare e la Banca D’Italia – e mi limito solo ad alcuni esempi, in quanto l’elenco sarebbe molto (troppo) lungo –, ma il fatto di leggere sui quotidiani l’annuncio di un prossimo arretramento della Ferrovia e soprattutto la circostanza che qualcuno gioisca di questo avvenimento non può non destare una seria preoccupazione. Certamente le Ferrovie contribuiranno di fatto a riqualificare un’area importante della Città, ma la cosa preoccupante che emerge dai vari incontri e dal dato della soppressione di alcuni treni è il progressivo disinteressamento delle medesime nei confronti della Città, considerata un "binario morto", anche in assenza di qualsiasi pianificazione di investimenti futuri.

SERVONO LE INFRASTRUTTURE - L’Abruzzo ha bisogno di grandi opere per cercare di uscire dalla profonda crisi che da tempo l’attanaglia e quale migliore occasione se non quella di proporre al Governo Nazionale la realizzazione di un collegamento diretto dell’Adriatico con il Tirreno attraverso reti di Alta Velocità ferroviaria in una tratta TERAMO – ROMA? Qualcuno sosterrà che si tratta di un progetto ambizioso, ma è ciò che serve a Teramo e all’Abruzzo per la loro crescita. In quest’ottica, nell’ambito di un incontro con l’attuale Assessore Regionale ai Trasporti, Giandonato Morra e già in precedenza con l’allora Assessore Tommaso Ginoble, ho suggerito tale progetto, anche se al momento nessuno ha avuto il “coraggio” di proporlo.

IL SILENZIO DI CHIODI - Oggi, come più volte ho evidenziato, abbiamo un’occasione più unica che rara: quella di avere, quale Governatore Regionale, Gianni Chiodi, un teramano e, quale Assessore Regionale ai Trasporti, un soggetto espresso dai cittadini teramani. Costoro, insieme agli altri Assessori, Sindaci e Istituzioni di Teramo e L’Aquila, hanno il compito di proporre e sostenere questo progetto che, se ricordate, è simile rispetto a quello promosso dall’allora Ministro Natali in merito al collegamento autostradale Alba Adriatica – Civitavecchia, opera che ha contribuito tantissimo alla crescita dell’Abruzzo, ma che purtroppo dopo oltre quaranta anni non è mai stata ultimata, mancando l’ultimo tratto TERAMO - ALBA ADRIATICA.

GUERRA TRA PROVINCE - Sappiamo che, come è già successo per quest’ultima autostrada, le Province di Pescara e Chieti cercarono in tutti i modi di ostacolarne il relativo progetto anzi, ottennero di fatto uno spostamento dei finanziamenti pianificati perla TERAMO– ROMA realizzandoci il tratto VALLE DEL SALTO – PESCARA, cercando così di evitare l’ultimazione della tratta L’AQUILA – TERAMO, visto che in quel modo si era già realizzato un collegamento tra l’Adriatico e il Tirreno. Non dobbiamo permettere che questo accada di nuovo: attualmente l’Alta Velocità ferroviaria nella tratta TERAMO – ROMA può essere l’unica soluzione realizzabile, improponibile invece tra Pescara e Roma visti i costi e le difficoltà strutturali nonché geo-morfologiche. Il Governatore Chiodi dovrà far capire che non è possibile accentrare tutto tra Pescara e Chieti a danno delle altre Province e, pertanto, convogliare gli sforzi per realizzare questo collegamento il quale porterà un’infinità di vantaggi alla nostra Regione, considerata la vicinanza ad una città quale Roma, ove annualmente arrivano quasi 20 milioni di turisti.

LA SOLUZIONE: TRAFORARE IL GRAN SASSO? - Qualcuno si domanderà: come fare ad attraversare il Gran Sasso? Anche per tale problematica esistono almeno due soluzioni. Una è quella, già da tempo proposta, di realizzare una terza galleria; l’altra, come già accade peraltro in tutte le gallerie esistenti nelle montagne alpine che si attraversano con una sola galleria, potrebbe essere quella di sacrificare la seconda galleria esistente a favore dell’attraversamento ferroviario, mettendo così anche in sicurezza il Laboratorio del Gran Sasso che si raggiungerà tramite ferrovia, nel pieno rispetto degli standards ambientali e di sicurezza.

 

                                                                                                   Prof. Luciano Di Marzio