Studio universitario sulla tragedia di Rigopiano: la valanga non è stata provocata dal terremoto

A cinque anni dal disastro che ha causato la morte di 29 persone nel resort di Farindola arriva uno studio dell’Università di Trento che spiegherebbe le ragioni dei parenti delle vittime

Sono passati esattamente 5 anni dalla tragedia di Rigopiano, ed ancora, nonostante gli sforzi dei parenti delle 29 vittime, il processo a carico di 30 imputati (di cui 29 hanno scelto il rito abbreviato) non è ancora entrato nel vivo. Gianpaolo Martone, uno dei sopravvissuti, che ha perso la moglie Valentina in quel triste giorno del18 gennaio del 2017, si scaglia contro la tesi della difesa degli indagati, secondo cui la tragedia di Farindola sarebbe dovuta al terremoto che avrebbe causato la slavina che poi si è abbattuta sul resort. La tesi della calamità naturale viene confutata  da uno studio del Professore Nicola Pugno dell'università di Trento, esperto della meccanica delle fratture, secondo cui la valanga di Rigopiano molto difficilmente può essere stata provocata da un terremoto. Per il professore dell'università di Trento, a causare la valanga che ha investito il Resort di Rigopiano, probabilmente è stata l'eccezionale nevicata. Viene quindi confutata da una fonte autorevole la tesi sostenuta da alcuni Professori dell'Università G. D'Annunzio di Pescara-Chieti, periti degli indagati, secondo cui il terremoto e non l'enorme nevicata sarebbe responsabile del distacco della valanga. La controperizia del Professor Pugno, che è in via di pubblicazione su una prestigiosa rivista scientifica, smentirebbe la tesi della difesa in quanto il terremoto, che effettivamente c'è stato, avrebbe potuto far scendere solo qualche centimetro di neve. Per i periti dei parenti delle vittime Invece la valanga è venuta giù a causa dei tre metri di neve caduti nei giorni precedenti al disastro.