Spiaggiamento capodogli a Vasto, fu colpa dello stress

Dopo 7 mesi arrivano i risultati. Secondo l'esperto Mazzariol, non sembra che lo spiaggiamento sia avvenuto a causa di fonti sonore

Spiaggiamento capodogli a Vasto, fu colpa dello stress

TUTTA COLPA DELLO STRESS. Tra le cause ora più probabili dello spiaggiamento dello scorso settembre di 7 capodogli a Vasto, tre dei quali morirono, vi è quella che il branco avrebbe seguito il suo leader: una femmina, gravida, che però aveva un grosso calcolo renale per poco cibo e disidratazione. Questa situazione di stress avrebbe prodotto disfunzioni cerebrali tali da far perdere l'orientamento. Lo dice Sandro Mazzariol, che coordinò l'equipe.

MAZZARIOL. "Al momento l'embolia gassosa per esposizione a fonti sonore è stata esclusa", ha detto Mazzariol, secondo il quale la presenza di bolle di gas che fu trovata nelle carcasse non sarebbe diretta conseguenza delle ricerche petrolifere con tecnica dell'air-gun, come qualcuno ipotizzò all'epoca dello spiaggiamento.

OLIVIERI. "Ho appreso delle conclusioni cui è giunto il prof. Mazzariol dopo l'esame necroscopico dei capodogli spiaggiati a Vasto. La sua conclusione è un'ipotesi accettabile. È evidente che non abbiamo una scatola nera nei cetacei che ci dice la causa esatta della morte". E' quanto ha affermato il presidente nazionale del Centro studi cetacei onlus, Vincenzo Olivieri, interpellato in merito all'analisi cui è giunto Sandro Mazzariol. Quella del disorientamento per stress del capogruppo "è comunque un'ipotesi che si può condividere: resta il fatto di uno spiaggiamento di esemplari che complessivamente erano in buono stato di salute, anche se non scartiamo anche altri eventi traumatici di origine antropica".

La sentinella ambientale