Sotto il segno del Moro

Il Livorno vince 2-0. Mancano solo due partite: il "sogno" passa per Genova. Le pagelle biancazzurre di Romanzo

Sotto il segno del Moro

LE PAGELLE DI ROMANZO - Si entra allo stadio cantando felici: «Che bello è…. Quando esco di casa …. Per andare allo stadio a vedere il Pescara». Ma cominciare da quel maledetto 30esimo minuto non è affatto facile. Impossibile non pensare al 14 aprile e fare finta che non sia successo niente. Piermario Morosini, 25 anni di voglia di vivere, non c’è più: spento da un’infezione al cuore divampata sul prato verde dell’Adriatico. Per tutti, soprattutto per i livornesi che ci mettono l’anima, non è una partita facile. E, poi, lo stress mentale e la partita con il Toro incidono sulla prestazione dell’11 di Mr. Zeman. Anche tre cambi: ad un certo punto giochiamo col 4-2-4. Romagnoli si fa espellere. Nulla da fare. Pescara 0 – Livorno 2. Ci piace l’applauso di tutti ai compagni di squadra del 25 amaranto.

Anania: voto 6,5. Luca si riprende la porta del Defino Pescara 1936 dopo la squalifica e la grande prestazione del giovanissimo Ragni. Non è un fenomeno ma è un giocatore saggio che dà garanzie. Ci piace sulle conclusioni di Paulinho e.  

Zanon: voto 6. Un soldato fedele agli ordini del Generalissimo Zeman. Obbedisce alla missione: difendere e, quando si può, spingere sull’acceleratore. Cambio tattico: era ammonito (80’ Maniero Voto 5,5. Entra e non trova la forza per cambiare l’inerzia del match)

Capuano: voto 6. Paulinho, all’andata, ci ha fatto impazzire. Ma quello era un altro Pescara e Capuano era un altro giocatore. Stasera è bravo a controllarlo, anche se oggi  il Livorno davanti è poca cosa.

Romagnoli: voto 5. Farsi cacciare e prendere due giornate (era diffidato) per una partita simile è veramente incomprensibile. A che serviva sul 2 a 0 per loro ed a 4 minuti dalla fine? Senza parole!

Bocchetti: voto 6. Non deve fare nulla. Zeman lo risparmia per la gara di Genova, contro la Sampdoria, dove dovrà sputare il sangue. (67’Balzano: voto 6: Forse meritava di giocare questa partita dall’inizio ma “il maestro” è Zeman. Poteva dare maggiore spinta sulla fascia mancina e magari riprendersi la maglia da titolare)

Cascione: voto 5,5. La sua naturale forza fisica è commovente. Non si risparmia ma finisce (secondo noi) la benzina troppo presto. “Giraffone” non poteva amministrarsi, non è nella sua natura. Ma ci piace perché gioca col cuore. Impavido.

Verratti: voto 6. Gioca i primi 15 minuti da fenomeno: palla al piede, assist vellutati, pressing alto. Manoppello è pronta a gridare al miracolo, poi, la stanchezza prende il sopravvento. Per citare Nietzsche: “Umano, troppo umano”

Nielsen: voto 5,5. Non può giocare ai livelli di sabato altrimenti sarebbe “un mostro”. Una gara sotto tono (come del resto tutta la squadra), lento e poco preciso nell’assistere i compagni. “Taglialegna” o “Gamba di Legno”?

Sansovini: voto 6. Diciamoci la verità: il capitano non combina granchè. Tenta di procurarsi un calcio di rigore e protesta. Noi avremmo preferito un altro comportamento contro il Livorno. Massimo rispetto, però! (67’Caprari: voto 6. Zeman l’ha voluto a gennaio e lo doveva far giocare dall’inizio. Entra, corre, crea spazi ma non la butta dentro. Pallottola spuntata)

Immobile: voto 6,5. Fisicamente è un vulcano e in campo sembra un dio greco. Anche stasera gioca al 110% nonostante i minuti della gara col Toro sulle gambe. Cerca di sfondare la porta ma non va a bersaglio, anche quando sembrava tutto fatto. Riposa bene per Genova.

Insigne: voto 5,5. Come un collezionista cerca di prendere le farfalle nel giardino dell’Adriatico. Le vede all’incrocio dei pali: prova e riprova a cacciarle lì, senza successo! E’ un esteta ma stasera servivano i fatti. Edonista!

Romanzo